Per quanto possa sembrarci fastidiosa, la febbre è uno degli strumenti più potenti che ha il nostro corpo per combattere le infezioni: alzando la temperatura si contrasta l'azione di virus e batteri, e contemporaneamente si dà una spinta al proprio sistema immunitario.
Ecco perché gli animali omeotermi (o "a sangue caldo" se preferite) usano tutti questo sistema. Ma come fanno quelli eterotermi (o "a sangue freddo"), che non possono controllare la propria temperatura corporea?
Uno studio pubblicato su PNAS dimostra che esiste almeno una specie, un pesce chiamato tilapia del Nilo, che in caso di necessità si "auto-provoca" la febbre per combattere i patogeni.
. Tilapie o… cavie? Originaria dell'Africa, come suggerisce il nome, ma ormai diffusa più o meno in tutto il mondo, la tilapia del Nilo è un pesce lungo fino a 60 cm e che può arrivare a pesare 5 kg.
Molto apprezzato anche dagli acquariofili, è stato scelto dal team della East China Normal University come "cavia" per scoprire come gli animali a sangue freddo affrontino un'infezione batterica.
I ricercatori hanno catturato decine di tilapia e li hanno messi a nuotare in vasche speciali, nelle quali la temperatura andava da 28 °C a 34 °C in zone diverse dell'acquario. Dopodiché, hanno immesso in acqua un batterio, Edwardsiella piscicida (cioè "assassina di pesci"), e hanno osservato la reazione delle tilapie.
. In cerca del caldo. Prima di ammalarsi, i pesci preferivano nuotare nel lato della vasca dove la temperatura era di 28 °C. Appena hanno cominciato a sentire gli effetti del batterio, però, si sono spostati dove faceva più caldo, inducendo in questo modo una forma di febbre.
La febbre suddetta ha provocato una serie di risposte immunitarie, come un calo dell'appetito e un aumento dell'autofagia cellulare, un meccanismo grazie al quale l'animale "ricicla" le cellule danneggiate.
Secondo gli autori dello studio, tutto questo è dimostrazione che esiste almeno un animale eterotermo che, in caso di necessità, si provoca artificialmente la febbre per combattere le infezioni: non è difficile immaginare che ce ne possano essere altri, che dobbiamo ancora scoprire..