Formalmente non ha un nome italiano, ma non crediamo si offenderà se lo chiamiamo con il suo nome inglese tradotto: parliamo di Theridiosoma gemmosum, il ragno fionda, un minuscolo aracnide che ha sviluppato un metodo efficace (e anche impressionante) per catturare le sue prede preferite, le zanzare.
Come suggerisce il nome, infatti, usa la sua stessa ragnatela come una fionda, e si fa aiutare dal ronzio delle sue vittime per individuarle e intrappolarle. Il suo straordinario metodo di caccia è documentato in uno studio pubblicato sul Journal of Experimental Biology.. Minuscoli ragnetti. Diffuso in tutto l'emisfero settentrionale, con una preferenza per gli habitat umidi, il ragno fionda è minuscolo: difficilmente le femmine superano i 2 mm di lunghezza, e i maschi sono ancora più piccoli. Per questo, come spiegato dalla prima autrice dello studio, Sarah Han della University of Akron, non è facile da scovare: "Bisogna farci un po' l'occhio".
Armata della sua esperienza, ne ha catturato una ventina di esemplari trovati lungo i fiumi dell'Ohio, e ha ricostruito per loro un piccolo habitat fluviale in laboratorio. Qui, dopo che i ragni hanno costruito le loro tele, ha cominciato a sperimentare con le zanzare: legate a un bastoncino ma comunque libere di muovere le ali e ronzare, sono state avvicinate alle ragnatele per studiare la reazione dei ragni.. Attacco istantaneo. È qui che Han ha potuto osservare da vicino l'incredibile metodo di caccia del ragno fionda. La sua tela ha infatti una forma conica, con l'animale esattamente al centro: la sta tenendo ferma ma in tensione, come si fa con una fionda, appunto, in attesa del passaggio di una zanzara. Grazie a speciali peli sensibili ai rumori che ha sulle zampe, il ragno fionda può sentire il ronzio della zanzare che si avvicina, e calcolare quindi il momento perfetto per rilasciare la tela: tra quando l'animale sente la preda e quando fa partire il suo attacco passano appena 38 millisecondi, e la tela stessa raggiunge la velocità di un metro al secondo (notevole, considerate le dimensioni dell'animale).
Un ultimo dettaglio scoperto da Han: l'efficacia degli attacchi diminuisce notevolmente quando le zanzare arrivano "da dietro", con appena un 29% di successi, contro il 76% di quelli diretti a zanzare che si trovano di fronte alla tela..