Il regime di Assad collassa, Putin ora trema: Homs sta per cadere, cosa succede se la Siria crolla

In Siria si sta preparando l'Armageddon: americani e iraniani in ritirata, e a rischiare di più ora oltre al dittatore Bashar al-Assad sembra essere Vladimir Putin. Il regime infatti, sostenuto da Mosca economicamente e militarmente, sta perdendo battaglie importanti contro i ribelli e il rovesciamento torna a essere una opzione molto concreta. Con un impatto sull'intera area del Medio Oriente difficilmente prevedibile, a oggi, dal momento che oltre alla Russia e all'Iran nuovi cambi di equilibri coinvolgerebbero inevitabilmente anche Stati Uniti, Israele e soprattutto la Turchia, aspirante super-potenza della regione che nutre mire di ampliamento territoriale proprio sul confine siriano. Sono ore convulse a Damasco: il centro della città di Suwayda, nel sud del Paese, è caduto in mano ai jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hts) e delle fazioni alleate, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Anadolu citando proprie fonti sul campo. Suwayda dista appena 100 chilometri dalla

Il regime di Assad collassa, Putin ora trema: Homs sta per cadere, cosa succede se la Siria crolla

In Siria si sta preparando l'Armageddon: americani e iraniani in ritirata, e a rischiare di più ora oltre al dittatore Bashar al-Assad sembra essere Vladimir Putin. Il regime infatti, sostenuto da Mosca economicamente e militarmente, sta perdendo battaglie importanti contro i ribelli e il rovesciamento torna a essere una opzione molto concreta. Con un impatto sull'intera area del Medio Oriente difficilmente prevedibile, a oggi, dal momento che oltre alla Russia e all'Iran nuovi cambi di equilibri coinvolgerebbero inevitabilmente anche Stati Uniti, Israele e soprattutto la Turchia, aspirante super-potenza della regione che nutre mire di ampliamento territoriale proprio sul confine siriano.

Sono ore convulse a Damasco: il centro della città di Suwayda, nel sud del Paese, è caduto in mano ai jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hts) e delle fazioni alleate, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Anadolu citando proprie fonti sul campo. Suwayda dista appena 100 chilometri dalla capitale siriana. Nel frattempo, le forze armate ufficiali, appoggiate dall'aviazione russa, hanno condotto una serie di incursioni sulle posizioni dei ribelli nelle province di Homs e Hama. "Le nostre forze operative nelle province di Hama e Homs stanno eseguendo massicci attacchi con artiglieria e missili su posizioni [dei terroristi] e linee di rifornimento - rende noto il Ministero della Difesa di Damasco -. Inoltre, gli aerei da combattimento siriani e russi hanno eseguito attacchi congiunti su concentrazioni dei terroristi nel nord-est della provincia di Homs". Gli ultimi aggiornamenti parlano però di un avanzamento costante e decisivo dei ribelli alle porte di Homs: se la città cadesse, sarebbe un colpo pesantissimo per Assad, già alle prese con lo sfaldamento a Sud.

Non a caso, l'esercito siriano ha annunciato un "riposizionamento" delle truppe nelle province meridionali di Daraa e Suwayda, dopo che l'Osservatorio siriano per i diritti umani aveva riferito della perdita del controllo di Damasco sulla maggior parte della provincia di Daraa. "Le nostre forze operative a Daraa e Suwayda si stanno ridistribuendo e riposizionando, e stanno creando un... cordone di sicurezza... dopo che elementi terroristici hanno attaccato posti di blocco remoti dell'esercito", ha affermato il Comando generale dell'esercito e delle forze armate in una dichiarazione diffusa dai media statali.

In questo convulso quadro bellico, un'ulteriore indicazione di quello che appare come il prossimo collasso del regime di Assad l'Iran ha iniziato a evacuare il proprio personale e anche comandanti della Forza Quds dei Pasdaran dalla Siria. Il New York Times cita fonti della regione e tre fonti iraniane, secondo cui i militari, funzionari diplomatici e le loro famiglie e altri civili iraniani vengono trasferiti nei vicini Libano e Iraq via terra o a Teheran in aereo. Le operazioni di evacuazione sono iniziate ieri mattina. Anche il dipartimento di Stato americano ha chiesto ai cittadini americani che si trovano in Siria di lasciare immediatamente il Paese "fino a che ci saranno voli commerciali in partenza da Damasco". L'allerta, si spiega, è dovuta alla situazione "imprevedibile" in cui si trova il Paese.

 

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