Iliad al Senato con due studi contro le offerte di tipo "Operator Attack"
La società capitanata da Benedetto Levi vuole renderle completamente illegali. Impoveriscono il settore e generano troppa confusione tra gli utenti.
Iliad è storicamente contraria alle offerte cosiddette “operator attack”, ovvero quelle che sono valide solo per gli utenti che provengono da determinati operatori; e nelle scorse ore è tornata al Senato con addirittura due nuovi studi che sostengono la sua posizione. Diciamo “tornata” perché già verso fine 2022 il gruppo capitanato da Benedetto Levi aveva presentato un primo studio, sempre con lo stesso obiettivo: renderle completamente illegali.
Per la precisione gli studi analizzano il più ampio fenomeno delle offerte “riservate” o “underground”, che in genere si declinano in due forme: le “winback”, riservate agli ex clienti, e appunto le operator attack. Nella sua presentazione, Iliad dice che questo tipo di offerte è un fenomeno che si verifica praticamente solo in Italia, e che sono deleterie per una serie di ragioni - in particolare, essendo scontate anche fino al 40% rispetto a un’offerta regolare, “hanno contribuito alla riduzione dei ricavi nel settore”, e minano “la trasparenza e l’affidabilità dei dati di mercato utili per prendere decisioni di policy”.
Gli studi, condotti uno in ambito universitario/accademico e uno da un’azienda privata specializzata, sono stati commissionati da Iliad. L'operatore ha anche fornito un dataset su tutte le offerte degli operatori concorrenti. Il dataset è stato verificato come esatto e imparziale da enti indipendenti esterne, e le conclusioni tratte dai ricercatori non sono state pilotate né da Iliad né da altri. Iliad ha commissionato questi studi per fornire autorevolezza, basata su dati imparziali e concreti, alla propria tesi, e per incoraggiare un dibattito politico informato su come questa pratica vada regolamentata. Sintetizzando, la presentazione di Iliad dice che le offerte riservate portano effetti indesiderati in tre aree:
CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE
Qual è la vostra reazione?