In Ferrari la trasformazione digitale è leva strategica per la crescita e l’innovazione

Nel loro percorso di trasformazione digitale molte aziende trovano ancora difficoltoso implementare con successo progetti basati sulle tecnologie avanzate – come Intelligenza Artificiale, Digital Twin, Realtà Aumentata ed Estesa – in grado di sfruttare i dati raccolti a livello produttivo per efficientare i processi e generare valore in azienda.
La recente ricerca dell’Osservatorio IoT della School of Management del Politecnico di Milano ha evidenziato che, ancora oggi, meno della metà (48%) delle grandi aziende utilizza i dati raccolti dai dispositivi IoT, in forma grezza o rielaborata, nonostante questi possano consentire di abilitare nuovi servizi.
Tra le motivazioni più comuni vi sono la mancanza di personale qualificato, la difficoltà nel comprendere appieno i benefici economici derivanti dagli investimenti digitali e l’incapacità di creare un sistema di gestione della conoscenza.
Quando questi ostacoli vengono superati e si approcciano progetti di digitalizzazione in modo strategico, i vantaggi sono rilevanti e le tecnologie si trasformano in una vera e propria leva strategica per la competitività del business. Ne è un esempio il percorso di digital transformation implementato da Ferrari.
L’approccio di Ferrari alla trasformazione digitale è caratterizzato da una forte focalizzazione sull’utilizzo strategico dei dati, dall’esplorazione di tecnologie innovative per ottimizzare sia la disponibilità delle informazioni che l’esecuzione dei processi, e da un costante coinvolgimento del personale operativo.
L’azienda mira a sfruttare la digitalizzazione non solo per risolvere le sfide poste dalla sua crescita, ma anche per consolidare il proprio vantaggio competitivo in un mercato globale sempre più dinamico e complesso.
La trasformazione digitale di Ferrari per gestire la complessità e innovare la produzione
Negli ultimi anni Ferrari ha registrato una crescita notevole: nel quadriennio 2023-2026 l’azienda si è data come obiettivo l’introduzione di 15 nuovi modelli – in linea con la crescita simile registrata nel quadriennio precedente (2018-2022) –, con l’estensione della gamma motori e l’introduzione di un modello full-electric.
L’azienda, inoltre, si trova a dover rispondere a una domanda sempre più incentrata sulla personalizzazione, su prodotti che avevano già un elevato grado di customizzazione.
Questa espansione, pur rappresentando un successo commerciale, ha introdotto una crescente complessità nella gestione interna. Proprio per affrontare questa sfida, Ferrari ha potenziato il suo dipartimento di digital transformation, con la missione di fornire soluzioni concrete che supportino la crescita aziendale attraverso la digitalizzazione. Questo approccio riconosce la tecnologia non come un fine, ma come un fattore abilitante cruciale per il futuro dell’azienda.
L’azienda di Maranello non è partita da zero nel suo percorso digitale. Già disponeva di un solido MES (Manufacturing Execution System) collegato agli impianti produttivi e di una piattaforma cloud centralizzata per la raccolta e l’analisi dei dati provenienti da diverse fonti, inclusi i sistemi legacy di produzione.
Ferrari si è così concentrata su due aree principali: l’aumento della disponibilità dei dati e la digitalizzazione dei processi operativi. L’obiettivo primario è quello di ottenere una visione più completa e oggettiva delle performance aziendali e di fornire agli operatori gli strumenti digitali necessari per affrontare la complessità del lavoro quotidiano.
Per quanto riguarda la disponibilità dei dati, Ferrari sta esplorando attivamente tecnologie RTLS (Real-Time Locating System). Queste soluzioni, definite internamente come il “MES per gli oggetti in movimento”, permettono di tracciare flussi di materiali e processi in aree precedentemente non monitorate dai sistemi tradizionali. Questo consente di identificare inefficienze, colli di bottiglia e potenziali aree di miglioramento, basandosi su dati oggettivi e in tempo reale.
Ottimizzazione dei processi produttivi con tecnologie avanzate
Sul fronte della digitalizzazione dei processi esecutivi, Ferrari sta investendo con successo nella computer vision. Questa tecnologia di visione artificiale viene applicata nelle linee di assemblaggio per supportare gli operatori durante i controlli funzionali.
Un esempio concreto è il sistema sviluppato per il controllo dei tappi all’interno delle portiere: tramite un dispositivo mobile, l’operatore viene guidato visivamente nelle aree di controllo e un algoritmo di intelligenza artificiale confronta l’immagine acquisita con un modello di riferimento, fornendo un esito immediato. Questo non solo previene errori costosi, ma storicizza anche i dati dei controlli, consentendo analisi approfondite delle cause di eventuali non conformità.
Un’altra area di intervento riguarda la digitalizzazione delle istruzioni di lavoro (work instructions). Ferrari sta implementando postazioni di lavoro “smart” che forniscono agli operatori informazioni aggiornate, contenuti multimediali (immagini, video, tutorial) e modelli 3D interattivi dei componenti da assemblare, recuperati direttamente dai sistemi CAD e PLM.
“L’operatore precedentemente era dotato del faldone cartaceo, elemento che andava a impattare sulla sostenibilità del processo, per noi molto importante, ma si trattava anche di una scelta poco pratica, poiché il dato stampato poteva diventare obsoleto nel caso di una modifica tecnica”, spiega Monia Stopponi, Business Solutions Strategy Manager, Ferrari.
“La postazione ‘smart’ che abbiamo implementato è doppiamente alimentata, sia dal campo – poiché l’operatore deve sapere qual è il veicolo che sta passando in quel momento in linea e l’altra alimentazione viene fornita dai nostri sistemi, da dove vengono recuperati contenuti che vengono organizzati in folder con sequenze specifiche che devono essere seguite dall’operatore e con tutti i dati che sono consultabili in modo estremamente agevole”.
L’evoluzione futura prevede l’integrazione di esperienze di realtà aumentata (AR), dove le istruzioni digitali verranno sovrapposte direttamente agli oggetti fisici tramite dispositivi mobili. Tuttavia, l’azienda sottolinea l’importanza di valutare attentamente il rapporto costo-beneficio di queste tecnologie.
“La nostra esperienza ha portato alla luce che questa tecnologia è sicuramente utile, ma è importante valutare il beneficio sul costo: sono tecnologie che richiedono effort nella preparazione, quindi ha senso impiegarle in processi critici o dove vi è un’alta probabilità di errore o laddove il costo dell’errore sarebbe molto alto. Applicare l’AR a tappeto su tutto potrebbe non ripagare dell’investimento”, aggiunge.
Un approccio graduale e collaborativo alla trasformazione digitale
Un aspetto cruciale del successo di questa trasformazione digitale è il coinvolgimento attivo degli operatori. Ferrari adotta un approccio graduale, con POC (Proof of Concept) e progetti pilota per testare le nuove tecnologie e raccogliere il feedback del personale.
“La percezione di utilità da parte degli utilizzatori finali è considerata fondamentale per l’adozione efficace delle soluzioni digital. In questo contesto, il ruolo dell’IT è quello di un mediatore competente tra le esigenze aziendali e la vasta offerta tecnologica disponibile, con la responsabilità di selezionare le soluzioni più appropriate e di garantire una collaborazione continuativa con i fornitori”, commenta Stopponi.
“L’obiettivo è costruire un ecosistema digitale solido e duraturo, evitando implementazioni discontinue che potrebbero compromettere l’operatività”, conclude.
L'articolo In Ferrari la trasformazione digitale è leva strategica per la crescita e l’innovazione proviene da Innovation Post.
Qual è la tua reazione?






