In magistratura la maggioranza è donna ma nei ruoli di vertice ci sono sempre più uomini
AGI - Sono 5.479, su un totale di magistrati in Italia pari a 9.662 unità, le donne in magistratura a fronte di 4.183 magistrati: le toghe 'rosa' sono quindi il 56,7% circa. Questi i dati, aggiornati al 5 marzo scorso, resi noti dall'ufficio statistico del Csm. Dal dossier, emerge che la percentuale complessiva di donne presenti in magistratura è lievemente aumentata rispetto allo scorso anno, quando era del 56,2%. I numeri, però, rappresentano ancora un quadro in cui sono in maggioranza gli uomini a raggiungere i vertici degli uffici giudiziari, anche dopo che l'incarico più alto - quello di primo presidente della Cassazione - in magistratura, dal 6 marzo 2023, è ricoperto, per la prima volta, da una donna, Margherita Cassano. Infatti, quasi tre magistrati su quattro (il 68% circa) tra coloro - in totale 416 - che esercitano funzioni direttive sono uomini: uno squilibrio che si registra negli uffici giudicanti, e, in modo ancora più accentuato, in quelli requirenti. Quanto alle fu

AGI - Sono 5.479, su un totale di magistrati in Italia pari a 9.662 unità, le donne in magistratura a fronte di 4.183 magistrati: le toghe 'rosa' sono quindi il 56,7% circa. Questi i dati, aggiornati al 5 marzo scorso, resi noti dall'ufficio statistico del Csm. Dal dossier, emerge che la percentuale complessiva di donne presenti in magistratura è lievemente aumentata rispetto allo scorso anno, quando era del 56,2%.
I numeri, però, rappresentano ancora un quadro in cui sono in maggioranza gli uomini a raggiungere i vertici degli uffici giudiziari, anche dopo che l'incarico più alto - quello di primo presidente della Cassazione - in magistratura, dal 6 marzo 2023, è ricoperto, per la prima volta, da una donna, Margherita Cassano. Infatti, quasi tre magistrati su quattro (il 68% circa) tra coloro - in totale 416 - che esercitano funzioni direttive sono uomini: uno squilibrio che si registra negli uffici giudicanti, e, in modo ancora più accentuato, in quelli requirenti. Quanto alle funzioni semidirettive, la situazione appare più equilibrata tra donne e uomini: su dieci magistrati che svolgono tali mansioni, quasi cinque di essi sono donne (46% circa sui 682 complessivi).
La percentuale di donne con incarichi direttivi sale se si guarda ai soli uffici giudicanti, ed è pari al 37,8% (contro il 33% dello scorso anno), mentre, per quanto attiene agli uffici requirenti, soltanto nel 23% circa dei casi (22% lo scorso anno) un magistrato donna ha responsabilità di comando. Tra gli uffici giudicanti, la percentuale di donne con incarichi direttivi in Cassazione è pari al 33% (18 donne e 36 uomini), contro il 34% dello scorso anno, in Corte d'appello essa ammonta al 32% circa (17% nel marzo 2024), mentre è pari al 61% nei tribunali di Sorveglianza (come lo scorso anno) e al 59% nei tribunali per minorenni (58% lo scorso anno). Tale percentuale scende al 31,5% presso i tribunali ordinari (23,4% a marzo 2024).
Per quanto riguarda invece gli uffici requirenti, le donne rivestono in maggior numero (67%) incarichi direttivi presso le procure per i minorenni (70% circa lo scorso anno), mentre e' minima la percentuale di donne con incarichi direttivi nelle procure generali e nelle procure della Repubblica (rispettivamente il 16 e 17% circa, mentre 12,5% e 17% nel 2023). Una soltanto e' la presenza femminile con incarico direttivo presso la procura generale della Cassazione (come lo scorso anno).
Dopo la legge del 1963 che regolamentò l'ammissione delle donne a tutte le cariche e impieghi pubblici, le prime 27 donne entrarono in magistratura nel 1965 con 3 diversi concorsi, rappresentando il 6% dei vincitori. Il sorpasso 'rosa' tra i vincitori di concorso è avvenuto per la prima volta nel 1987, quando, tra i nuovi 300 magistrati, le donne furono 156. Negli anni immediatamente successivi, il trend della percentuale di donne vincitrici del concorso è stato altalenante fino al 1996, ma, da allora, il loro numero è sempre superiore a quello degli uomini. In particolare, il divario si è allargato a partire dal 2007 e nel 2019 le donne hanno rappresentato il 63% dei vincitori.
È pero' solo dal 2015 che il numero totale di donne presenti in magistratura ha superato quello degli uomini. Nel 2022 la percentuale di donne entrate in magistratura è stata del 69% rispetto al 31% di uomini, mentre nel 2024 si è attestata al 56%. Una prevalenza di magistrati donne si manifesta in quasi tutti i distretti del nord del Paese, tra cui si segnalano Milano (65%), Torino (60%), Brescia (59%), mentre nei distretti di Trento e Bolzano prevalgono i magistrati di sesso maschile.
Anche in quasi tutti i distretti del Meridione prevale il personale femminile: in particolare, a Napoli (63%), Campobasso (61%), Sassari (60%), Catanzaro (61%), Catania (60%). Il distretto di Potenza si caratterizza per una percentuale di donne del 52%, mentre a Cagliari le percentuali di donne e uomini quasi si equivalgono. In tutti i distretti del Centro vi e' una prevalenza femminile: Perugia (59%), Roma (58%), Ancona (57%) e Firenze (52%).
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