Intel dice che la RAM integrata in Lunar Lake è stata un errore

Chipzilla intende tornare ai tradizionali banchi di RAM esterna per le generazioni di chip future, e sembra pronta a chiudere anche il progetto delle schede video.

Intel dice che la RAM integrata in Lunar Lake è stata un errore

Intel ha detto che la decisione di integrare la RAM nei chiplet dei recentissimi Core Ultra 200V, codename Lunar Lake, è stato un errore e in futuro tornerà ai banchi di memoria esterni come si era sempre fatto. Pat Gelsinger, amministratore delegato della società, l'ha dichiarato nel corso dell'ultima riunione con gli investitori. Ha anche paventato la possibilità che Intel abbandoni il mercato delle schede video, proprio adesso alla vigilia della seconda generazione. In entrambi i casi le ragioni sono principalmente finanziarie.

La questione della memoria stupisce soprattutto perché la stessa Intel, in fase di presentazione dei chip, ha parlato proprio dell'integrazione della RAM direttamente nel chiplet, in modo analogo a quanto fa per esempio Apple con i suoi M, come una delle ragioni principali per cui i Lunar Lake sono così efficienti e prestanti. Si parlava di una riduzione del 40% dei consumi solo grazie a questa innovazione. A quanto pare, però, questo tipo di soluzione riduce in modo significativo i margini di guadagno di Intel. In effetti Gelsinger osserva che Lunar Lake era pensato quasi come "concept", come esperimento di realizzazione del chip più efficiente possibile, ed era previsto per una nicchia di mercato ben precisa; poi c'è stato il boom dell'AI e dei PC con AI in locale (leggasi Copilot Plus PC) e i volumi di vendita di Lunar Lake sono cresciuti molto - troppo, diciamo.

I chip di prossima generazione saranno quindi realizzati con una filosofia più tradizionale: CPU/GPU sul package, ma RAM esterna - in soldoni si tornerà ai soliti stick di memoria o alla RAM saldata sulla motherboard. Se non altro il nuovo formato CAMM2 avrà la propria chance di espandersi in luogo dell'ormai vetusto SODIMM. Il problema di Intel rispetto ad Apple è che, almeno in questa fase, non può stamparsi i chip in proprio, per problemi di raffinatezza del processo produttivo, e quindi deve fare troppo affidamento su partner esterni, in particolare TSMC. Avvisaglie di questo tipo si erano già ricevute nello scorso trimestre: già quando Intel annunciò la nuova massiccia ondata di licenziamenti il CFO David Zinsner aveva detto che i Lunar Lake erano troppo costosi da produrre per sperare che riuscissero a risollevare le sorti dell'azienda.


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