Jacquemus, scatta l’intesa con L’Oréal: il colosso entra nel capitale della maison
Jacquemus non ha dovuto cercare troppo lontano da casa per trovare ‘l’inquilino perfetto’. Dopo qualche mese di ricerca, la maison fondata da Simon Porte Jacquemus ha dato il benvenuto al suo primo investitore di minoranza, il gigante del beauty L’Oréal. A renderlo noto è lo stesso colosso francese in una nota che annuncia l’ingresso del […]
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Jacquemus non ha dovuto cercare troppo lontano da casa per trovare ‘l’inquilino perfetto’. Dopo qualche mese di ricerca, la maison fondata da Simon Porte Jacquemus ha dato il benvenuto al suo primo investitore di minoranza, il gigante del beauty L’Oréal. A renderlo noto è lo stesso colosso francese in una nota che annuncia l’ingresso del marchio (senza specificare il valore dell’accordo) nel settore della bellezza con “una partnership esclusiva e a lungo termine” rafforzata, in aggiunta, da un investimento di minoranza a supporto del business.
Il deal, e il bisogno di un nuovi capitali, nasce dalla recente spinta retail della label, che, dopo un’importante strategia legata ai pop-up e al wholesale, negli ultimi mesi ha inaugurato monomarca a New York e Londra, puntando ad aprire nuovi store nel biennio 2025-26. In una recente intervista rilasciata quotidiano francese Le Figaro il founder e direttore creativo preannunciava infatti il giusto tempismo (con l’arrivo di nuovi fondi) per l’espansione negli Usa, in Asia e in Europa. “Sebbene la crescita del brand sia stata alimentata da un approccio digitale innovativo e all’avanguardia, l’espansione nel retail ha dato vita a un universo fisico da vivere e sperimentare, segnando un nuovo capitolo per la Maison e un’evoluzione naturale della visione di Simon Porte Jacquemus”, si legge allora nella nota diramata dall’azienda, arrivata poco dopo la pubblicazione dei dati relativi ai dodici mesi.
Si aggiunge così un nome importante nell’organigramma del brand, che – secondo fonti di stampa estera – avrebbe da poco chiamato Sarah Benady, attuale presidente di Celine Nord America, alla guida dell’azienda. Un altro nome che, in ottica espansionistica, farebbe la differenza andando a ricoprire un ruolo (quello di CEO) lasciato vacante da più di un anno. A fine 2023 l’etichetta aveva infatti salutato, dopo solo due anni dalla nomina, l’allora amministratore delegato Bastien Daguzan, la cui posizione – si leggeva su LinkedIn – si era evoluta infine a quello di presidente. Sempre lo scorso anno, poco prima dell’uscita di Daguzan, l’italiana Vittoria Pietropoli era entrata in azienda con il ruolo di brand and communication director.
“Siamo entusiasti di accogliere Jacquemus e di sbloccare insieme il suo straordinario potenziale nel settore della bellezza di lusso. Con il suo posizionamento unico, alimentato da una creatività sensazionale e un approccio giocoso e orientato ai social, Jacquemus si integrerà perfettamente nel portfolio di brand iconici di L’Oréal Luxe, rafforzando la nostra leadership a livello globale”, ha commentato Cyril Chapuy, presidente di L’Oréal Luxe (la divisione dedicata ai marchi del lusso, ndr). “Quindici anni fa – ha aggiunto lo stilista – ho iniziato a sognare e a creare Jacquemus, con il profumo e la bellezza sempre come parte della mia visione per il brand. Oggi sono orgoglioso di continuare a dare forma a questo sogno insieme al principale gruppo di bellezza, L’Oréal”.
A puntare i riflettori sul player francese, diventato velocemente un caso per le sue borse piccolissime e per il massiccio supporto della stampa di settore, oltre che una comunicazione tra le più accattivanti dell’intero settore, era stata nel 2022 un’intervista rilasciata a The Business of Fashion dallo stesso creativo, che raccontava per la prima volta del suo successo e dei dati relativi alle vendite, che superavano nel 2021 i 100 milioni di euro e puntavano al raddoppio entro la fine del 2022, facendo diventare così Jacquemus, precisava allora la testata, “il marchio francese di maggiore successo, al suo debutto, in oltre un decennio”.
Ebbene, la label, che nel frattempo aveva reso noto l’obiettivo di raggiungere i 500 milioni entro il 2025, nel 2022 aveva sfondato il tetto dei 200 milioni, raccogliendo successivamente nel 2023 – riportava Forbes – ben 280 milioni. A pesare ‘sull’avanzata’ della casa di moda sarebbe stato però l’anno appena trascorso, complice il rallentamento della spesa del lusso online. Per questo e per il generale stallo del settore si prevede (ad oggi il marchio non ha ancora comunicato i dati) un importante calo delle vendite, compreso tra il 15-20 per cento.
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