Joan Baez ha fatto diventare famoso Bob Dylan; lui le ha spezzato il cuore
Joan Baez e Bob Dylan: la storia d’amore più tormentata della musica...
Joan Baez e Bob Dylan: la storia d'amore più tormentata della musica folk ora raccontata in A Complete Unknown
Siamo cresciuti con l'idea di dover trovare l'Ulay che completi la nostra Marina Abramovic in quell'immagine in cui si tengono in equilibrio con un arco e una freccia che punta dritta al cuore. Per venticinque anni i coniugi Frida Kahlo e Diego Rivera si dipingevano nei quadri l'uno dell'altro; Sylvia Plath e John Hughes si scrivevano lunghe lettere e si dedicavano tormentate e struggenti poesie; Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir hanno formulato un movimento filosofico insieme; oltre a concludere le frasi l'uno dell'altro, Joan Didion e John Dunne erano i primi lettori dei rispettivi manoscritti. Cresciamo sentimentalmente col mito delle power couple creative, quelle coppie che vivono nell'offuscamento della vita personale con quella lavorativa e insieme creano arte. Si svegliano la mattina e davanti alla tazza del caffè uno inizia a proferire una frase e l'altro la completa per poi comporre, prima dell'ora di pranzo, una canzone d'amore. Per questo è impossibile non prendere le parti di Joan Baez nella sua tormentata storia d'amore con Bob Dylan, ora in scena nel film A Complete Unknown (in sala dal 23 gennaio). Leggenda vuole che dopo essersi frequentati brevemente e intensamente, lui l'abbia liquidata a favore di una nuova fiamma (Sara) per un motivo: «Sara sarà a casa quando voglio che lo sia; lei ci sarà quando voglio che ci sia; lo farà quando voglio io. Joan non ci sarà nel momento in cui la desidero». Spezzando il cuore di Joan Baez, il cantautore americano ha rotto l'incantesimo della coppia creativa, e per questo ai posteri sarà imperdonabile. Su TikTok, per esempio, già lo odiano tutti.
L'incontro casuale in un locale del Greenwich Village, NY
Che poi in realtà Joan Baez incontra Dylan dopo aver vinto tre dischi d'oro per i suoi primi album e dopo essere finita sulla copertina del Time, presentata come la regina del folk. È durante il Newport Folk Festival del 1959 che il pubblico si accorge di lei, della sua voce – «Sono nata con un dono», dice sempre – soprannominata Barefoot Madonna, per i suoi capelli lunghi punitivi e perché si esibiva spesso scalza sul palco. Lui, come recita il titolo del film, in quel momento era un perfetto sconosciuto. Corre l'anno 1961, un amico dice a Baez di fare un salto in un locale nel Greenwich Village a New York dove avrebbe suonato un ragazzo che non se la cava male. Si chiama Robert Zimmerman e davanti a Baez canta “Song to Woody”. «Io ero a pezzi perché era tutto bellissimo», ha raccontato Baez in un'intervista rilasciata a Rolling Stone anni dopo. «Ma non potevo dire niente perché ero col mio fidanzato gelosissimo che mi guardava con la coda dell'occhio e voleva uccidere Dylan».
Nel film si innamorano in quell'istante e decidono di passare la notte insieme, mentre nella realtà non è andata esattamente così. Iniziano a collaborare: lei canta e lui scrive. A lei piacciono i suoi testi militanti e impegnati, si scherano contro il governo e danno voce al timore di un'imminente guerra atomica e alla crisi dei missili di Cuba. Ogni tanto lei lo invita sul palco a esibirsi in qualche canzone e lo porta con sé in tour. La verità è che in quel momento lui stava con Suze Rotolo (che nel film si chiama Sylvie), che conosce a un festival folk qualche tempo prima. «Aveva la pelle chiara e i capelli d'oro, sangue italiano: abbiamo iniziato a parlare e il mio cuore stava impazzendo», racconterà di lei. Insieme appaiono anche sulla copertina di The Freewheelin’ Bob Dylan, che esce nel 1963 e lo consacra nella scena folk. Si lasciano poco dopo l'uscita di quel disco, lei rivelerà in una biografia che si sentiva solo «una corda nella sua chitarra».
Condividono sempre più il palco, Baez e Dylan. Condividono sempre più cose: diventano i due paladini della musica folk e delle proteste civili. Si esibiscono, per esempio, alla Marcia su Washington per i diritti civili organizzata nel 1963 da Martin Luther King: sono loro due a cantare “Blowin' in the Wind” e “When the Ship comes in” sul monumento ad Abraham Lincoln. Lui per lei scrive il testo della canzone “Love Is Just a Four-Letter Word” e ci sono ancora i video in cui si completano le frasi a vicenda mentre cantano “l'amore è solo una parola di quattro lettere”. Il periodo attivista di Dylan però dura ben poco, e la svolta elettrica a suon di loop di chitarra prende presto il posto delle sue canzoni di protesta. E anche le droghe, a cui Baez non è mai stata interessata. «Credo che la fama sia arrivata per lui così in fretta e così grande che si è un po' perso nella confusione», dirà poi Baez. Quando nel 1965 Bob Dylan viene invitato a fare un tour nel Regno Unito, chiede a Baez di venire con lui, ma non la fa mai salire sul palco. Nel momento in cui è lui la persona più famosa sul palco, non ha intenzione di condividerlo con nessuno. Le ombre si invertono, Joan Baez non è più il punto di riferimento per il folk e nemmeno per Dylan, che di ritorno dal tour, che segna ufficialmente la rottura con la cantautrice, sposa in gran segreto una ragazza che aveva appena conosciuto. Si chiama Sara Lownds, ed è incinta. È la Sara di cui si parlava prima, che sarebbe stata a casa ad aspettarlo come non avrebbe mai fatto Joan Baez.
Joan Baez dopo Bob Dylan: risanare la ferita trasformando il dolore in arte
Col cuore spezzato, per anni Joan Baez continua a pensare a Dylan, trasformando il suo dolore in bellissime canzoni. Gli dedica, per esempio, “Diamonds and Rust”, un racconto della loro travolgente e breve storia d'amore, che inizia con: “Mi dicevi che le mie poesie erano schifose” e poi racconta: «Sei arrivato sulla scena / Già una leggenda / Il fenomeno grezzo / Il vagabondo originale / Hai vagabondato dritto nelle mie braccia / E lì sei rimasto / Per un po' disperso in mare». Nel 1972 gli dedica “To Bobby”, in cui gli chiede di ripensare all'impegno politico che sembra ormai aver perso. Dieci anni dopo Bob Dylan chiederà a Baez di prendere parte al suo celebre tour Rollin' Thunder Revue, e in una ripresa rubata da Martin Scorsese, incaricato di girare un documentario, i due si vedono conversare al bar come vecchi amici a parlare di quello che c'è stato e non sarebbe più ritornato. «Mi ha dato fastidio che alla fine tu ti sia sposata», la incalza Dylan. «Ma anche tu ti sei sposato e non me l'hai detto. Potevi dirmelo», risponde lei. «Ho sposato la donna che amavo», dice lui. Per dimenticarlo completamente, lei racconta di averlo dipinto in lacrime. Negli ultimi anni, la cantautrice si è data alla pittura, abbandonando per sempre il mondo della musica.
La rivincita di Joan Baez su TikTok
La versione di Joan Baez che traspare nel film è sostenuta, sembra che del loro amore non gliene importi poi così tanto. Non perde tempo ad allontanarsi da Dylan e non pende di certo dalle sue labbra. Su TikTok è diventato virale il video in cui Baez e Dylan duettano sulla canzone “It Ain't Me Babe”, che parla di un amore che non si può realizzare con un'altra persona – «Non sono quello che vuoi, piccola. Ti deluderò soltanto. Dici che cerchi qualcuno che non se ne vada mai. Non sono io». Una creator sulla piattaforma commenta così: «Quando vedo questo video di Bob e Joan (di “It Ain't Me Babe”), mi riempie di nervoso. L'ho sempre amato ma da quando ho guardato il biopic mi chiedo perché continui a urlare sopra la sua voce». Un'altra si chiede: «Lui c'era per lei, ritornava dalle sue altre fidanzate e poi ritornava da lei. Lei non riusciva a lasciarlo andare, anche se non le faceva bene. È tutto così reale. È quello che succede alle ragazze nel mondo oggi, e succedeva già negli anni ‘60?». Parlano della loro storia d'amore come se fosse una “situationship ante-litteram”, lui, l'uomo tossico, e lei, la sua vittima. Perfettamente compatibile con il dizionario che usiamo noi oggi coi date, orbiting, situationship, ghosting. E Joan Baez ne esce splendida.
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