La “Casa e oltre”, a Milano al via la nuova rete dell’housing sociale

Presentato il progetto, reso possibile dal sostegno di Citi Foundation. Obiettivo: offrire una soluzione abitativa a 280 persone in due anni. Le cinque associazioni coinvolte sono: Fondazione Progetto Arca (capofila) con Croce Rossa Milano, Fondazione Somaschi, Fondazione Ibva e Fondazione... L'articolo La “Casa e oltre”, a Milano al via la nuova rete dell’housing sociale proviene da Vita.it.

La “Casa e oltre”, a Milano al via la nuova rete dell’housing sociale

Cinque associazioni attive a Milano, una rete di appartamenti e diversi servizi per l’integrazione che queste realtà mettono a disposizione per accogliere famiglie in condizione di fragilità sociale ed economica, persone sole o senza dimora e a rischio di emarginazione. È questo il contorno di “Casa e oltre”, nuovo sistema di housing sociale nato a Milano e che sarà attivo per due anni. 

Il progetto sostenuto dai fondi “catalitici”

Capofila dell’iniziativa è Fondazione Progetto Arca. Il progetto è sostenuto dalla Global Innovation Challenge della Citi Foundation, un’iniziativa che ha finanziato con fondi “catalitici” per 25 milioni di dollari 50 organizzazioni non profit che affrontano in modo innovativo una delle urgenze più pressanti dei nostri tempi: il problema dell’insicurezza abitativa (ne avevamo scritto qui).

I partner di progetto

Quattro le organizzazioni che con Progetto Arca danno vita a questo programma che è stato presentato questa mattina a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano: Croce Rossa Milano, Fondazione Somaschi, Fondazione Ibva, Fondazione Casa della Carità. Obiettivo di tutte queste realtà è arrivare all’autonomia abitativa superando l’emergenza. Per farlo utilizzeranno un approccio innovativo grazie a un team multidisciplinare e multipartner che si basa sulle diverse esperienze e competenze dei partner in rete.

L’anello di congiunzione è il Comune di Milano, che ha il compito di supportare la rete di “Casa e oltre” nel monitoraggio delle varie accoglienze, verificandone l’impatto sociale, in vista della creazione di un nuovo modello scalabile nel settore dell’accoglienza.

La rete e la regia pubblica

L’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano Lamberto Bertolé si è detto convinto che «per affrontare le grandi difficoltà sociali che investono, in maniera sempre più significativa, tantissime persone e nuclei familiari l’unica risposta possibile sia costruire delle reti di supporto che vedano il coinvolgimento di tutti gli attori che sul territorio si occupano di fragilità». 

Da sx: Sinigallia, Biscaldi, Bertolé e Regazzo

«Un sistema», ha continuato Bertolé «in cui le varie competenze vengano messe a frutto, con una forte regia pubblica, per ampliare il raggio di azione che i singoli enti raggiungerebbero se lavorassero in autonomia. Partiamo oggi con dei partner che hanno una storia di impegno importante su questo fronte, con la consapevolezza di dover continuare ad allargare la partecipazione per moltiplicare le risposte a disposizione. Questo progetto, prendendo atto dei bisogni del nostro tempo, parte proprio dalla casa, come fulcro di un percorso di reinclusione grazie al quale ogni beneficiario possa rivendicare con dignità il proprio diritto a una vita serena».

42 appartamenti per 280 persone

Il progetto pilota che è partito a inizio 2025, prevede di offrire nell’arco di 2 anni un alloggio stabile a 280 persone fragili, sia italiane sia straniere, che si trovano senza casa o sono a rischio di perderla, per un totale di 42 appartamenti a Milano messi a disposizione dalle 5 associazioni.

L’accoglienza è prevista per un periodo – da 6 a 18 mesi – al termine del quale l’appartamento può essere messo a disposizione di un’altra persona o nucleo in difficoltà.
In questo tempo, i beneficiari – segnalati dai servizi sociali e dalle associazioni sul territorio tramite canali come i centri di ascolto, i Market solidali, le Unità di strada – avviano un personale percorso verso la riconquista dell’autonomia abitativa seguendo un percorso individuale grazie a un’equipe socioeducativa che aiuta nella gestione della casa, a orientarsi nella burocrazia e nel panorama dei servizi sociali e sanitari sul territorio, nella ricerca di un lavoro e di future soluzioni abitative stabili e accessibili. 

L’educatore finanziario

Fondamentale in questo contesto è la guida dell’educatore finanziario, figura che Progetto Arca già mette in campo nei suoi Market solidali per aiutare le persone a fare la spesa in maniera consapevole, gestire il bilancio familiare e assumere un comportamento responsabile nelle spese e nel risparmio. L’attenzione posta agli aspetti finanziari nasce dal fatto che questi, spiega Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca «sono necessari per acquisire consapevolezza sui comportamenti di spesa e maturare la capacità economica necessaria per impostare soluzioni abitative indipendenti e durature»

La casa è più di un rifugio

«La casa» continua Sinigallia «è molto più di un semplice rifugio: è il luogo dove una persona ritrova se stessa e ricostruisce la sua vita. Per questo è necessario evitare che una situazione di fragilità temporanea si trasformi in disagio ed esclusione sociale duraturi, e per farlo occorre intervenire per tempo. Per noi come rete “Casa e oltre”, la casa è prima di tutto».

Paola Biscaldi, Head of Communications and Public Affairs Italia di Citi Italia, ha sottolineato che il progetto “Casa e oltre” « sposa perfettamente il senso del programma Global Innovation Challenge della Citi Foundation che mira ad agire da moltiplicatore delle risorse che la Fondazione mette a disposizione, sia grazie all’impatto diretto che genera, sia grazie alla sperimentazione o alla scalabilità di nuovi modelli nel sociale che possano essere replicati in altre comunità o rispetto ad altre emergenze. Il fare rete tra Associazioni è il motore di questo progetto e sono certo contribuirà ad alleviare una delle emergenze più pressanti, quella di una casa vera e sicura, a beneficio delle componenti più vulnerabili della nostra società».

Il ruolo della rete

In una nota si ricorda inoltre che Croce Rossa Milano partecipa al progetto mettendo a disposizione quattro appartamenti: due per adulti senza dimora e due per famiglie in emergenza abitativa.
Mentre all’interno del progetto un operatore di housing sociale di Fondazione Somaschi ha il ruolo di career coach e job trainer. Cinque gli appartamenti messi a disposizione da Fondazione Ibva, due gli appartamenti messi a disposizione da Fondazione Casa della Carità che punta sulla presenza di abitanti cosiddetti “senior” per coinvolgerli come supporto ai nuovi arrivati. 

La gestione degli ospiti da parte delle équipe risulta efficiente grazie anche all’uso della piattaforma digitale TuttiXTe – messa a disposizione da Progetto Arca e già usata in modo efficace nell’organizzazione delle Unità mobili che portano soccorso e prima accoglienza in strada – in cui vengono raccolte e condivise tutte le informazioni utili sugli ospiti e sugli interventi attivati con ciascuno per il raggiungimento dell’autonomia e inclusione sociale.

In apertura il condominio solidale inaugurato nel luglio 2024 a Milano da Progetto Arca, nelle altre immagini la presentazione del progetto a Palazzo Marino. Foto di Daniele Lazzaretto

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