La Cina svela il mistero delle piante sopravvissute alla più grande estinzione di massa

Un nuovo sito fossile rivela come alcune piante terrestri abbiano resistito al catastrofico evento che spazzò via l'80% della vita marina 252 milioni di anni fa

La Cina svela il mistero delle piante sopravvissute alla più grande estinzione di massa

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Nanchino, guidato dal Professor Liu Feng dell'Istituto di Geologia e Paleontologia (NIGPAS), ha fatto una scoperta straordinaria nel bacino di Turpan-Hami, in Cina: un'oasi di vita dove numerose specie vegetali sono riuscite a sopravvivere alla devastante estinzione di massa di fine Permiano, avvenuta circa 252 milioni di anni fa.

Questo evento catastrofico, considerato il più devastante della storia del nostro pianeta dal periodo Cambriano in poi, aveva portato alla scomparsa di oltre l'80% delle specie marine. Fino ad oggi, gli scienziati ritenevano che anche gli ecosistemi terrestri fossero stati devastati dalle eruzioni vulcaniche in Siberia, che avevano scatenato incendi, piogge acide ed emissioni di gas tossici.

La teoria prevalente sull'estinzione di fine Permiano vedeva la scomparsa di intere foreste di alberi sempreverdi, come il Gigantopteris dalla Cina meridionale e il Glossopteris dall'intera regione del Gondwana. Tuttavia, le nuove evidenze fossili rinvenute nella Formazione Geologica del South Taodonggou nello Xinjiang raccontano una storia diversa. Gli studi dimostrano che le foreste di conifere e i prati di felci erano dominanti prima, durante e dopo l'evento di estinzione. Questo suggerisce che alcune aree furono protette dai danni ambientali più gravi, permettendo la persistenza di molte specie e una rapida ripresa dell'ecosistema.


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