La corsa all'AGI entra nel vivo per Sergey Brin, e Google deve "potenziare gli sforzi"
Il cofondatore di Google in una nota interna suggerisce 60 ore di lavoro settimanali in questo momento cruciale.
L'AGI, ovvero l'intelligenza artificiale generale, descritta in sintesi da Demis Hassabis di DeepMind come "un sistema con capacità cognitive a livello umano", non è un miraggio remoto all'orizzonte, ma un obiettivo del futuro prossimo. E la corsa per realizzarla sta entrando nel vivo secondo un memo interno inviato da Sergey Brin al team Gemini di Google nella giornata di mercoledì 25 febbraio, e reso poi pubblico dal New York Times.
60 ORE DI LAVORO SETTIMANALI PER VINCERE LA CORSA ALL'AGI
Brin, che è uno dei cofondatori di Google, a partire dall'estate 2023 ha assunto un ruolo più attivo proprio nel delineare la strategia dell'azienda nel campo cruciale dell'intelligenza artificiale. Nel messaggio interno diramato in settimana, Brin ha sottolineato come la concorrenza sia "aumentata immensamente" e ha affermato senza mezzi termini che "la corsa finale all'AGI +è iniziata": per questa ragione, la necessità di Google è quella di massimizzare gli sforzi in questo frangente decisivo. E quindi ai dipendenti viene raccomandato di "essere in ufficio almeno ogni giorno feriale", evidenziando come "60 ore di lavoro settimanale" siano l'obiettivo da raggiungere per garantire la giusta produttività, e precisando anche che spingersi oltre espone al rischio di burnout.
L'altra richiesta di Brin ha a che fare con la necessità di utilizzare maggiormente l'AI proprietaria di Google per la codifica: il miglioramento dell'AI tramite se stessa, precisa Brin, potrebbe condurre in maniera organica all'emergenza dell'AGI.
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