Aggiungete pure un altro elemento alla lista delle cose che sono a rischio a causa dei cambiamenti climatici: le mele, che (almeno negli Stati Uniti) stanno soffrendo sempre di più, per il caldo e non solo. Lo dice uno studio pubblicato su Environmental Research Letters, che prende in esame le tre regioni più importanti per la coltivazione di mele negli USA, e rivela quali sono i rischi principali corsi dai meleti, oltre che le possibili conseguenze sull'economia locale.. Le misure della crisi. Le regioni in questione si trovano tutte e tre nel nord degli Stati Uniti: Yakima nello Stato di Washington (la più grande delle tre, con quasi 200 km2 di frutteti), Kent nel Michigan e Wayne nello Stato di New York.
Il team della Washington State University ha analizzato i dati climatici relativi alle tre regioni tra il 1979 e il 2022, concentrandosi in particolare su sei fattori: il numero di giorni di caldo estremo (più di 34 °C), il numero di notti con temperatura superiore ai 15 °C, il numero di giorni di gelo, il numero di ore di freddo di cui un melo ha bisogno per "riposare", il numero di giorni di crescita (quando la temperatura è superiore a un certo valore che permette alle mele di maturare) e, infine, la data dell'ultimo giorno di gelo primaverile, prima dell'inizio ufficiale della stagione calda.
. Dagli USA al mondo. I risultati di questa analisi dicono che i trend per i prossimi anni sono preoccupanti per tutte e sei queste metriche, che a loro volta influiscono sulla crescita regolare delle mele: il caldo diurno eccessivo, per esempio, può causare "scottature" sui frutti, mentre le notti bollenti influiscono sulla colorazione del frutto.
Per non parlare del fatto che l'arrivo anticipato della primavera può portare gli alberi a produrre frutta troppo presto, "fuori sincrono" rispetto al resto dell'ecosistema. Lo studio è stato effettuato negli Stati Uniti, ma è logico pensare che problemi simili si stiano verificando in tutto il mondo, ovunque si coltivino mele..