La denuncia del nuovo Soumahoro contro Meloni e il governo va al Tribunale dei Ministri

La Procura di Roma ha inviato al Tribunale dei Ministri la denuncia presentata lo scorso 3 febbraio da Lam Magok Biel Ruei, vittima e testimone delle torture del comandante della polizia giudiziaria libica Osama Almasri. Nella denuncia si accusano la premier Giorgio Meloni e i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi di favoreggiamento. L'incartamento andrà a corredo del fascicolo già trasmesso al Tribunale dei ministri dopo la denuncia presentata in precedenza dall'avvocato Luigi Li Gotti in cui oltre al favoreggiamento si ipotizzano anche i reati di peculato e omissioni di atti d'ufficio. Su questo, il Tribunale dei Ministri ha già proceduto alla richiesta di esibizione atti al ministero della Giustizia e al Viminale.     Nella denuncia di Magok, ospite di una struttura di Baobab Experience, presentata a Roma tramite l'avvocato Francesco Romeo, si sottolinea come «l'inerzia del ministro della Giustizia, il quale avrebbe potuto e dovuto chiedere la custodia cautelare del crimina

La denuncia del nuovo Soumahoro contro Meloni e il governo va al Tribunale dei Ministri

La Procura di Roma ha inviato al Tribunale dei Ministri la denuncia presentata lo scorso 3 febbraio da Lam Magok Biel Ruei, vittima e testimone delle torture del comandante della polizia giudiziaria libica Osama Almasri. Nella denuncia si accusano la premier Giorgio Meloni e i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi di favoreggiamento. L'incartamento andrà a corredo del fascicolo già trasmesso al Tribunale dei ministri dopo la denuncia presentata in precedenza dall'avvocato Luigi Li Gotti in cui oltre al favoreggiamento si ipotizzano anche i reati di peculato e omissioni di atti d'ufficio. Su questo, il Tribunale dei Ministri ha già proceduto alla richiesta di esibizione atti al ministero della Giustizia e al Viminale.

 

 

Nella denuncia di Magok, ospite di una struttura di Baobab Experience, presentata a Roma tramite l'avvocato Francesco Romeo, si sottolinea come «l'inerzia del ministro della Giustizia, il quale avrebbe potuto e dovuto chiedere la custodia cautelare del criminale ricercato dalla Corte penale internazionale, e il decreto di espulsione firmato dal ministro dell'Interno, con l'immediata predisposizione del volo di Stato per ricondurre il ricercato in Libia, hanno consentito ad Almasri di sottrarsi all'arresto e di ritornare impunemente nel suo Paese di origine, impedendo così la celebrazione del processo a suo carico».

 

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