La Groenlandia c'insegna l'importanza di migrare

Il DNA della popolazione della Groenlandia, storicamente isolata, mostra adattamenti genetici unici, ma anche la diffusione di geni recessivi legati a malattie rare.

La Groenlandia c'insegna l'importanza di migrare
La Groenlandia oggi è una terra del Regno di Danimarca, contesa tra Usa, Russia e Cina. Ma qual è realmente la popolazione autoctona di questa terra "inospitale"? Un'indagine genetica ci racconta che all'incirca mille anni fa approdò sulle coste della Groenlandia una piccola comunità, meno di 300 persone, giunta dalla Siberia attraverso il Nord America, erano un gruppo Inuit, un'etnia che ancora oggi comprende il 90% della popolazione, contro il 10% di danesi. Dopo questa prima grande migrazione, la popolazione si allontanò dalla zona costiera e si stabilì all'interno di un'area specifica, restando a lungo una comunità molto chiusa che sviluppò tratti propri e specifiche varianti genetiche. Questo isolamento, nel corso del tempo, ha comportato adattamenti genetici unici al mondo, ma anche una maggiore probabilità di sviluppare alcune malattie.. Patrimonio genetico. Per fornire un'assistenza sanitaria più mirata alle piccole popolazioni indigene dell'Artico, a lungo trascurate nella ricerca medica, è stata compiuta un'indagine genetica su 5.996 abitanti della Groenlandia (che conta 56mila abitanti, pari a quelli di una città medio-piccola italiana), ovvero il 14% della popolazione adulta. I risultati, pubblicati su Nature, indicano che la vita nelle zone artiche ne ha modificato profondamente il patrimonio genetico, che per la maggior parte della popolazione ha un origine mista inuit ed europea. Alcune di queste varianti rappresentano un adattamento alla vita nell'Artico: per esempio, in molti Inuit groenlandesi è stata riscontrata la stessa variante di un gene coinvolto nel metabolismo degli acidi grassi, che potrebbe essere legata al consumo di alimenti ricchi di omega-3, come la carne di foca e di balena.. Che impatto ha avuto l'isolamento? «La popolazione della Groenlandia non ha di per sé più varianti genetiche rispetto agli europei», spiega Anders Albrechtsen, bioinformatico dell'Università di Copenaghen e coautore dello studio, «ma a causa dell'isolamento alcuni geni recessivi sono diventati più comuni, inclusi quelli associati all'insorgere di malattie genetiche». Un esempio di queste malattie genetiche rare è la malattia epatica chiamata cholestasis familiaris groenlandica (CFG), causata da una mutazione recessiva in un singolo gene, particolarmente diffusa tra gli abitanti della Groenlandia orientale. Attualmente, le persone in gravidanza in Groenlandia vengono sottoposte a screening per questa variante genetica. «Non avrebbe senso effettuare uno screening per la CFG in Danimarca, ma ha sicuramente senso farlo in Groenlandia», specifica Koch.. L'importanza delle migrazioni. Questo studio sottolinea anche che, dagli anni Sessanta, un numero sempre maggiore di groenlandesi ha lasciato la propria zona d'origine per stabilirsi in altre parti del Paese. Queste piccole migrazioni interne potrebbero ridurre il numero di persone nate con la CFG e altre malattie legate a geni recessivi..

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