La Meccatronica italiana guarda al futuro e punta sull’AI e sul valore del dato
La Meccatronica è un comparto di grande rilevanza per l'economia italiana. Per cogliere il potenziale delle grandi trasformazioni in atto le imprese di questo settore devono adottare un approccio che consideri il dato come "prodotto" e come valore: senza dati di alta qualità, gestiti in modo strategico, nemmeno l'IA può essere sviluppata o applicata in modo adeguato. Il dibattito in occasione della terza edizione degli stati Generali della Meccatronica. L'articolo La Meccatronica italiana guarda al futuro e punta sull’AI e sul valore del dato proviene da Innovation Post.
Il dato industriale? Bisogna smettere di consideralo come un “sottoprodotto” dei processi aziendali. Occorre, al contrario, metterlo al centro delle strategie aziendali come un vero e proprio asset e acquisire una visione strategica sia nella gestione qualitativa del dato sia nell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale.
È questo uno dei messaggi chiave emersi durante la terza edizione degli Stati Generali della Meccatronica, un evento promosso da A&T in collaborazione con Confindustria Bergamo, il consorzio per la meccatronica Intellimech, il Cluster Fabbrica Intelligente e l’Innovation District Kilometro Rosso.
“Non c’è Intelligenza Artificiale senza una gestione consapevole e strategica dei dati e ciò è particolarmente cruciale per le PMI, che rappresentano il cuore del nostro sistema produttivo e che spesso incontrano difficoltà a intraprendere da sole questo percorso” ha detto Giovanni Fassi, Vicepresidente di Confindustria Bergamo con delega alla Transizione Digitale e Innovazione.
Le sfide per le imprese della Meccatronica
La Meccatronica è un comparto trasversale, figlio dell’integrazione tecnologica tra meccanica, elettronica e software. Secondo i dati Istat il settore è animato da quasi 82.000 imprese che occupano 1,2 milioni di addetti e generano un fatturato di circa 366 miliardi di euro. Cosa ancora più rilevante è che il 60% di questo fatturato è generato dall’export e che le vendite sui mercati internazionali hanno registrato una crescita del 24% nel periodo 2019-2023, ma hanno avuto una battuta di arresto nell’ultimo anno.
La Meccatronica, insomma, si configura come un comparto centrale per l’economia e la competitività del Sistema Paese. E proprio per la sua intrinseca natura trans-tecnologica, evolve in maniera estremamente rapida. “Più che sull’hardware oggi il focus prioritario è sui dati e su come l’intelligenza artificiale può aiutare le imprese a sfruttarne il potenziale”, rileva Giuseppe Linati, responsabile dell’area innovazione di Confindustria Bergamo.
“L’Intelligenza Artificiale si sta rapidamente evolvendo come opportunità irrinunciabile per la trasformazione digitale delle aziende, aumentando la produttività e potenziando l’automazione industriale, migliorando la customer experience e la reattività al mercato, razionalizzando l’uso delle risorse. Riveste inoltre un ruolo cruciale anche nel rispondere alla crescente carenza di personale qualificato”, aggiunge Linati.
Ma serve un cambio di paradigma: “Introdurre in maniera efficace l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale nelle operations richiede una visione di insieme e una pianificazione strategica che valorizzi i dati come asset”.
Le aziende meccatroniche, insomma, devono iniziare a considerare i dati come un vero e proprio asset, un “prodotto”, dotato di un valore intrinseco, diventando così un fattore abilitante per l’introduzione di soluzioni di intelligenza artificiale. Questo approccio è fondamentale per guidare l’innovazione industriale, digitale e green, permettendo al settore di adattarsi e prosperare in un contesto globale altamente competitivo e in continua evoluzione.
Il dato come prodotto
L’idea del “dato come prodotto” rappresenta un cambiamento di paradigma fondamentale. Tradizionalmente i dati sono visti come un sottoprodotto delle attività aziendali; bisogna, invece, riconoscere il loro valore intrinseco come risorsa preziosa. Questa nuova prospettiva è fondamentale perché i dati non sono più semplici numeri, ma diventano un asset aziendale primario, capace di generare intuizioni, migliorare i processi e guidare le decisioni strategiche.
La centralità del dato emerge con forza in particolare quando si prende in considerazione il contesto dell’ Intelligenza Artificiale: i dati sono infatti essenziali per l’implementazione di soluzioni di IA efficaci. Infatti, senza dati di alta qualità, gestiti in modo strategico, l’IA non può essere sviluppata o applicata in modo adeguato.
Il dato diventa così il motore dell’innovazione industriale, fondamentale a sua volta anche nell’ambito della transizione green. Attraverso l’analisi dei dati, le aziende meccatroniche possono identificare aree di miglioramento, sviluppare nuovi prodotti e servizi e ottimizzare i processi produttivi, fungendo da traino per l’innovazione. Le aziende che considerano i dati come un prodotto sono meglio posizionate per ottenere un vantaggio competitivo.
Un altro aspetto importante è che una gestione strategica dei dati consente alle aziende di adottare un approccio “antifragile”, resiliente, rendendole capaci non solo di adattarsi ai cambiamenti del mercato, ma di migliorare le prospettive in termini di competitività.
Il ruolo delle competenze
Perché le aziende possano investire nella gestione dei dati è fondamentale lo sviluppo di competenze anche sull’Intelligenza Artificiale.
La sola presenza di dati non basta per guidare la trasformazione digitale e sfruttare appieno le potenzialità dell’IA. È indispensabile, infatti, che le aziende sviluppino o acquisiscano competenze specifiche per la gestione, l’analisi e l’interpretazione dei dati, oltre che per l’implementazione di soluzioni basate sull’IA.
Una delle principali sfide evidenziate nel corso della giornata è la necessità di un cambiamento culturale all’interno delle aziende, che si traduca in un impegno concreto nella formazione del personale. Questo processo deve mirare a sviluppare figure professionali capaci di comprendere e gestire la complessità dei dati, di applicare algoritmi di IA, e di integrare queste tecnologie nei processi aziendali. Senza adeguate competenze, le aziende rischiano di non riuscire a valorizzare il proprio patrimonio di dati, o peggio, di implementare soluzioni di IA in modo inefficiente, o di incontrare barriere che ne ostacolano la corretta applicazione.
Le competenze richieste non sono solo di natura tecnica. È necessaria, infatti, anche una comprensione strategica del valore dei dati, che permetta di individuare le aree in cui l’IA può generare il maggior impatto positivo. Le aziende devono essere capaci di allineare le competenze disponibili con gli obiettivi di business e di sviluppare un piano di formazione continua per rimanere aggiornate sulle nuove tecnologie e sui nuovi paradigmi. Il ruolo dei “sistemi di innovazione”, che includono la collaborazione con centri di competenza e università, diventa fondamentale per supportare questo processo.
Nel corso della giornata è stato presentato anche l’Assessment “Data Readiness towards AI”, sviluppato da Confindustria Bergamo con il supporto del Consorzio Intellimech e dell’Università di Bergamo: un servizio che mira a supportare le PMI nel valutare il proprio livello di maturità nella gestione dei dati e prepararsi all’adozione di tecnologie di Intelligenza Artificiale.
“Come Confindustria Bergamo, il nostro obiettivo è fare la differenza, sostenendo e affiancando le aziende nella transizione. Uno degli strumenti più recenti è l’Assessment “Data Readiness towards Al“, sviluppato con il supporto del Consorzio per la meccatronica Intellimech e dell’Università di Bergamo, recentemente adottato dalla rete nazionale dei Digital Innovation Hub di Confindustria che aiuterà le imprese a valutare il proprio livello di maturità in merito alla gestione dei dati e a individuare i passi necessari per prepararsi all’adozione delle tecnologie di Intelligenza Artificiale. Si tratta di un esempio virtuoso che evidenzia lo spirito innovativo del nostro territorio e mette in luce come la creazione e il rafforzamento delle sinergie tra imprese, istituzioni e centri di competenza concorrano a costruire un ecosistema capace di affrontare con successo le sfide globali”, ha commentato Fassi.
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