La strategia di internazionalizzazione del Made in Italy: un piano condiviso tra istituzioni e imprese

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La strategia di internazionalizzazione del Made in Italy: un piano condiviso tra istituzioni e imprese

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L’internazionalizzazione del Made in Italy nasce da un processo strutturato di confronto tra settore pubblico e rappresentanti del mondo imprenditoriale.


Ogni anno, nel periodo autunnale, si svolgono incontri con le associazioni di categoria per elaborare una bozza di documento strategico, successivamente sottoposta all’analisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di altri dicasteri e delle principali agenzie del Sistema Italia.

Una volta definito il testo, il documento viene esaminato dalla Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione, un organismo di coordinamento istituito per legge, che si riunisce nei primi mesi dell’anno per delineare le linee guida della diplomazia economica del Paese. L’edizione 2025 di questo appuntamento si è svolta il 7 marzo a Villa Madama, con l’adozione del nuovo piano promozionale dell’ICE – Italian Trade Agency.

I protagonisti della Cabina di Regia 2025

La riunione è stata presieduta dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, con la partecipazione del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, del Ministro della Salute Orazio Schillaci, del Governatore della Basilicata Vito Bardi in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, oltre a delegati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero dell’Università e della Ricerca, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Ministero dell’Agricoltura e del Ministero del Turismo. Erano inoltre presenti le principali agenzie del Sistema Italia, come ICE, SACE, SIMEST e Cassa Depositi e Prestiti, insieme alla Vicepresidente di Confindustria Barbara Cimmino e ai rappresentanti delle associazioni di categoria e delle imprese.

Il confronto con il mondo imprenditoriale è stato rafforzato anche grazie alla Conferenza Nazionale dell’Export e dell’Internazionalizzazione delle imprese, svoltasi a Milano il 18 dicembre. Durante l’evento, gli ambasciatori italiani all’estero hanno incontrato oltre 700 aziende interessate a espandere la propria presenza sui mercati globali.

Made in Italy: un contesto globale in evoluzione

Il 2025 si prospetta come un anno di consolidamento per l’economia internazionale, con una crescita moderata e un leggero rallentamento degli scambi rispetto al 2024. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, lo scenario economico sarà influenzato da politiche monetarie meno restrittive e dalla ripresa della domanda interna in diversi Paesi. Tuttavia, permangono incertezze legate a tensioni geopolitiche, fragilità economiche nell’Eurozona e possibili nuove restrizioni commerciali. In questo contesto, la transizione energetica e digitale, insieme alla necessità di garantire approvvigionamenti sicuri di materie prime e semilavorati, continueranno a orientare le strategie aziendali.

Le esportazioni restano una leva fondamentale per la crescita economica italiana. Le previsioni indicano una performance positiva dell’export Made in Italy nel 2025, sostenuta dalla domanda di beni tecnologicamente avanzati e di alta qualità. Tuttavia, le imprese italiane dovranno affrontare sfide come la crescente concorrenza internazionale, nuove barriere commerciali e la necessità di una transizione energetica sostenibile. Sarà cruciale, inoltre, garantire forniture affidabili e competitive in un contesto di riorganizzazione delle catene del valore, con fenomeni come reshoring, nearshoring e friend-shoring.

Leggi anche: Nuovi strumenti di finanza agevolata per le imprese energivore e per l’internazionalizzazione in America Latina arrivati dalla Farnesima 

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