La vita è bella. Le location del capolavoro di Roberto Benigni da (ri)vedere nel Giorno della Memoria
Un viaggio tra i luoghi della Toscana, dove è stato girato il film emozionante di Benigni che ha raccontato la Seconda Guerra Mondiale e la Shoah con occhi nuovi.
Nel 1997 Roberto Benigni ha regalato al mondo un film emozionante e ambizioso che ogni anno è da vedere in occasione della Giornata della Memoria: La vita è bella. La trama avvincente che combina elementi di commedia e dramma racconta l’occupazione nazista in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale in un modo alternativo e originale. Guido Orefice è un uomo ebreo ottimista che affronta la vita con umorismo e cuor leggero, ma quando la guerra invade il suo mondo, la sua prima preoccupazione è proteggere la sua famiglia. Per aiutare il figlio piccolo Giosuè ad affrontare la brutalità di quel contesto storico così buio, inventa una realtà alternativa chiedendo sostegno alla fantasia.
Guido arriva ad Arezzo in cerca di lavoro con un amico e viene assunto come cameriere dallo zio Eliseo, direttore del Grand Hotel, e si innamora di Dora, un’insegnante promessa sposa di un fascista. Con la gioia e la tenacia del suo carattere, riesce a far innamorare di sé Dora e a sposarla. Sei anni dopo viene deportato dai nazisti in un campo di concentramento con lo zio Eliseo e il figlioletto, il piccolo Giosuè. Dora, non ebrea, decide di seguirli di sua spontanea volontà e inizia la tragica avventura.
Guido nasconde abilmente tutto il dramma della prigionia per proteggere il figlio dalla terribile verità, fingendo che sia tutto un gioco a punti. Inoltre, supera la distanza fisica dalla moglie, cercando di starle il più vicino possibile. Un uomo davvero disposto a tutto, fino al sacrificio personale, pur di difendere ciò che ha di più caro. La vita è bella è una favola visionaria che lancia un messaggio di speranza e sottolinea il valore dell’amore familiare anche in un contesto di sofferenza estrema come la Shoah. Il film ha ottenuto molti riconoscimenti internazionali, tra cui tre premi Oscar, ed è stato girato prevalentemente in Toscana, la terra natale del regista molto apprezzato in tutto il mondo.
La magia di Arezzo, un personaggio silenzioso
Una delle location principali del film La vita è bella è la città di Arezzo, in Toscana. L’architettura medievale delle piazze, le strade acciottolate e i monumenti storici hanno aiutato a ricreare un contesto adatto all’azione raccontata nella sceneggiatura.
Molte scene sono state girate in esterni, pertanto le strade di Arezzo sono diventate un palcoscenico in cui la bellezza della vita e la violenza della guerra coesistono mentre i personaggi vivono la loro avventura. Benigni ha prestato molta attenzione all’autenticità delle location in linea con il periodo storico, arricchendo l’esperienza cinematografica dello spettatore. Arezzo è un elemento fondamentale del film, un personaggio silenzioso, non solo uno sfondo.
La città riesce a catturare l’essenza della cultura italiana dell’epoca, tra le passeggiate nei mercati, le feste popolari, e altri momenti di vita che evocano un senso di comunità. Soprattutto nei momenti in cui Guido cerca di proteggere il figlio, Arezzo assolve a una funzione narrativa significativa, con scene che diventano un ricordo luminoso di ciò che è stato, confrontato con il buio degli eventi successivi.
Parco della Resistenza
Il Parco della Resistenza ha ospitato alcune scene chiave de La Vita è Bella in un ambiente verdeggiante, offrendo anche alcuni panorami della città. Creato per onorare la memoria dei partigiani, questo parco è diventato un simbolo di resistenza e libertà. Immergersi in questo luogo significa attraversare un percorso di riconoscenza verso coloro che hanno combattuto per la libertà.
All’interno del parco, sono presenti anche diverse aree giochi, rendendolo un luogo ideale per famiglie con bambini. Inoltre, i visitatori possono trovare oggi aree dedicate alla memoria, come monumenti e placche commemorative. Ospita regolarmente eventi culturali e sociali, come concerti e mostre, e gli abitanti di Arezzo e i turisti possono partecipare a queste manifestazioni che celebrano la storia e la cultura locale.
Piazza Grande e dintorni
La splendida Piazza Grande è una piazza in discesa circondata da tesori architettonici, come il Palazzo della Fraternità dei Laici e Palazzo Lappoli. Piazza Grande è il set di diverse scene del film, tra cui l’iconica pedalata in famiglia. Si può fare una suggestiva passeggiata sotto i portici delle Logge Vasari, costruite dal celebre architetto toscano, come fanno Guido e Dora durante la loro notte di “eventi miracolosi”.
Da Piazza Grande poi si può fare una deviazione lungo Via Borgunto, dall’angolo sud-est, per visitare il negozio di Guido, la Cartolibreria Orefice, le cui vetrine sono adornate con cimeli e poster del film. Oppure si può uscire sul lato nord-ovest della piazza e camminare fino alla Cattedrale dei Santi Donato e Pietro, dove nel film sboccia l’amore durante un temporale, mentre Guido stende un tappeto rosso per la sua principessa.
Dirigendosi poi verso Via Cavour si può visitare la Basilica di San Francesco e la Badia delle Sante Fiora e Lucilla, seguendo le orme della coppia che cammina spensierata per le strade di Arezzo. Lungo la stessa strada, si può fare un salto al Caffè dei Costanti, il bar presente nel film, la cui vetrina espone il divieto di ingresso a “ebrei e cani”, uno dei primi indizi su come la commedia si trasformi in tragedia.
Teatro Petrarca
In una visita ad Arezzo non può mancare una visita al Teatro Petrarca, per assistere a uno spettacolo o per setacciare l’auditorium alla ricerca del posto da cui Guido guarda verso i palchi e cerca, con la forza della mente, di convincere la sua principessa a voltare lo sguardo nella sua direzione. Inaugurato nel 1786, questo luogo di arte e cultura è stato costruito dall’architetto Giuseppe Valadier con uno stile neoclassico. Negli anni ha subito varie ristrutturazioni e ancora oggi è uno spazio vitale per rappresentazioni, concerti ed eventi culturali, mantenendo forte il legame con la tradizione.
Altre location in Toscana
Villa Masini a Montevarchi (AR) è un edificio in stile liberty e art decò che è stato utilizzato nel film sia per la casa di Dora che per il Grand Hotel dove Guido va a lavorare. Inoltre, appaiono alcuni scorci di Castiglion Fiorentino (AR), paese natale di Benigni, dove Guido viene scambiato per Vittorio Emanuele III e acclamato dalla folla. Sempre in provincia di Arezzo c’è Cortona, dove all’ingresso del Teatro Signorelli Guido incontra per la prima volta la sua amata principessa.
Nella seconda parte del film, che si concentra soprattutto sulla deportazione dei protagonisti, vediamo invece la stazione di Ronciglione (VT), dove avviene la partenza verso il campo di concentramento che è stato invece ricostruito a Papigno (TR) nei pressi di una fabbrica dismessa dove è poi stato costruito uno studio cinematografico.
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