La ‘Zara cinese’ Urban Revivo sbarca negli Stati Uniti sfidando i dazi di Trump

È la risposta asiatica all’europea Zara, e ora prova a conquistare gli Stati Uniti: il fast fashion cinese di Urban Revivo sbarca a New York. E lo fa in grande stile, con un flagship store su una superficie di quasi 2.800 metri quadri nel quartiere di Soho, proprio nel cuore della Grande Mela. Si tratta […]

La ‘Zara cinese’ Urban Revivo sbarca negli Stati Uniti sfidando i dazi di Trump
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È la risposta asiatica all’europea Zara, e ora prova a conquistare gli Stati Uniti: il fast fashion cinese di Urban Revivo sbarca a New York. E lo fa in grande stile, con un flagship store su una superficie di quasi 2.800 metri quadri nel quartiere di Soho, proprio nel cuore della Grande Mela. Si tratta del più grande store a insegna Urban Revivo al di fuori della Grande Muraglia e ispirato al concept di “rivitalizzazione urbana”, con installazioni artistiche che raccolgono più suggestioni culturali che si integrano con i tipici mattoni rossi di Soho.

L’opening oltreoceano segna per il fashion retailer della moda low cost fondato nel 2006 un “passo importante nella strategia di espansione globale” – si legge su Jing Daily – e un tentativo di presidiare un mercato che già ospita i suoi consolidati competitor, dagli spagnoli Inditex e Mango (quest’ultimo in particolare impegnata in un potenziamento del mercato Usa) alla nordica H&M, fino persino al suo connazionale Shein.

Attualmente la rete retail di Urban Revivo, che ha alle spalle un turnover di circa 7 miliardi di yuan (890 milioni di euro) conta 400 negozi in tutto il mondo, concentrati principalmente in Cina ma con indirizzi anche a Singapore, Thailandia e Filippa, e design centers a Londra, Shanghai e Guangzhou. Nel 2021, inoltre, il player ha lanciato la propria piattaforma globale di e-commerce, che si affianca allo shop di Asos su cui lancia nuovi look a cadenza settimanale, progettando oltre 10mila drop all’anno, in piena adesione ai dettami della moda a basso costo.

Fashion Momentum Group (Fmg), parent company a cui fa capo Urban Revivo (oltre al brand di abbigliamento sportivo e casualwear Benlai) – si legge su Forbes – prevede di aprire 20 nuovi negozi a livello globale quest’anno; oltre al primo negozio newyorkese, a cui potrebbe seguire un secondo, apriranno al pubblico anche ulteriori negozi a Londra (a Covent Garden e in seguito a Westfield Stratford City) e a Hong Kong, seguiti da Tokyo, Medio Oriente, India, tra le altre location, entro la fine dell’anno.

Il taglio del nastro negli Stati Uniti, tuttavia, appare particolarmente significativo alla luce della ‘guerra dei dazi’ che vede coinvolti gli Stati Uniti di Donald Trump e la stessa Cina, bersaglio prediletto del neopresidente su cui a febbraio si è riversato un rincaro del 10% sulle imposte doganali. Indubbio come una simile mossa abbia delle ripercussioni sui comportamenti d’acquisto dei consumatori americani, e nel contempo sulle strategie globali dei marchi cinesi – si pensi alla sopraccitata Shein o a Temu – o che in Cina producano gran parte della propria offerta (in una dinamica di filiera che accomuna tutto il fast fashion).

Ma il player dell’ex Celeste Impero non sembra troppo preoccupato da questo spettro, che ha coinvolto già anche il Vecchio Continente: “Le tariffe hanno un impatto molto limitato sul commercio al dettaglio, ma Urban Revivo continua a monitorare la situazione – ha dichiarato il CEO del gruppo, Leo Li -. Per affrontare potenziali aumenti tariffari, abbiamo in programma di ottimizzare la gestione dei costi e le strategie di approvvigionamento globali e, naturalmente, negoziare in modo efficace per mitigare l’impatto di eventuali tariffe”. In programma, ha raccontato ancora Li, una revisione della propria strategia di approvvigionamento globale che vedrà uno spostamento in Turchia della produzione per il mercato europeo e, per quanto riguarda gli Usa, un sempre maggiore nearshoring.

Anzi, il player ribadisce quanto si tratti di un momentum favorevole per piazzare la propria bandiera negli States: “Urban Revivo ha avuto un notevole successo in Cina e una forte crescita in Asia – ha dichiarato ancora il CEO – rendendolo il momento giusto per espandersi a livello internazionale. La crescente accettazione da parte dei consumatori dei marchi emergenti rappresenta un’opportunità perfetta di entrare nel mercato statunitense”. Aggiungendo, inoltre, che “Gli Stati Uniti, in quanto mercato di consumo più grande al mondo, hanno un notevole potere d’acquisto e rappresentano un passo cruciale nell’espansione globale di Urban Revivo. L’apertura di un negozio a New York è una pietra miliare importante in questo viaggio”.

Lo scorso luglio, Bloomberg aveva riferito che Urban Revivo stava tentando di raccogliere almeno 100 milioni di dollari per percorrere la strada dell’Ipo sulla borsa di Hong Kong, ma da allora non sono emersi ulteriori aggiornamenti in tal senso.

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