'L'amore non lo vede nessuno', un romanzo tra celibato e sesso
AGI - Può un sacerdote ultracinquantenne, colto, con potere, esperienza, sapere, status symbol, scrittore, conferenziere innamorarsi di una donna molto più giovane, vivere esperienze sordide (all'amata le concede un club di scambisti ma le nega solo un amplesso in chiesa) e restare allo stesso tempo su un piedistallo per tutto il tempo della storia? Questo è il filo conduttore del bel romanzo/giallo di Giovanni Grasso (Rizzoli editore), "L'amore non lo vede nessuno" che tiene il lettore sospeso tra citazioni di Sant'Agostino e altri filosofi, i Dieci comandamenti e alcove in mansarde milanesi tra tradimenti, uomini palestrati, prostitute e la prematura scomparsa della protagonista Federica per un incidente automobilistico. Il segreto di questa inscalfibile aurea di superiorità deriva forse dal meccanismo del perdono. Il sacerdote è talmente innamorato della giovane morta, che decide di aprirsi e confidarsi con la sorella maggiore, più responsabile e solida. Alla fine anche la sorel
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AGI - Può un sacerdote ultracinquantenne, colto, con potere, esperienza, sapere, status symbol, scrittore, conferenziere innamorarsi di una donna molto più giovane, vivere esperienze sordide (all'amata le concede un club di scambisti ma le nega solo un amplesso in chiesa) e restare allo stesso tempo su un piedistallo per tutto il tempo della storia? Questo è il filo conduttore del bel romanzo/giallo di Giovanni Grasso (Rizzoli editore), "L'amore non lo vede nessuno" che tiene il lettore sospeso tra citazioni di Sant'Agostino e altri filosofi, i Dieci comandamenti e alcove in mansarde milanesi tra tradimenti, uomini palestrati, prostitute e la prematura scomparsa della protagonista Federica per un incidente automobilistico.
Il segreto di questa inscalfibile aurea di superiorità deriva forse dal meccanismo del perdono. Il sacerdote è talmente innamorato della giovane morta, che decide di aprirsi e confidarsi con la sorella maggiore, più responsabile e solida. Alla fine anche la sorella Silvia, pur sposata e inizialmente indagatrice e sospettosa, si innamorerà del religioso, a capo di un importante ordine. Eppure Grasso elenca i tre presupposti di un peccato mortale: la materia grave, la piena avvertenza e il deliberato consenso. Il sacerdote non si autoassolve: "Materia grave si spiega da sé. Piena avvertenza significa, invece, che il peccatore sa benissimo che l'azione che sta per commettere è classificabile come un peccato gravissimo, quindi mortale. Ne è del tutto consapevole. Deliberato consenso vuol dire, infine, che si è voluto commettere un'azione malevola, a freddo, lucidamente, senza nemmeno provare a resistere. Prenda il mio caso: il mio peccato è duplice, tradimento e fornicazione. Io sapevo benissimo che andare a letto con sua sorella costituiva una gravissima mancanza, una violazione dei Dieci Comandamenti. Nonostante lo sapessi, proseguivo lungo la strada dell'errore con pervicacia e determinazione, senza alcuno scrupolo. Anzi, persino con gioia e compiacimento, perché la relazione con sua sorella mi donava forza, mi dopava, per dirla come si direbbe oggi".
Il sacerdote, pur continuando a piangere la morte dell'amante, si autopunisce: lascia la guida dell'ordine religioso, influisce sulla scelta del suo successore e ottiene dalla chiesa di essere trasferito in una favela in Brasile. La sorella dell'amante morta cancella tutte le tracce della relazione pericolosa tra Padre Paolo e Federica. L'onore del sacerdote è salvo grazie a Silvia, ma, nonostante il palese conflitto di interessi, il libro si chiude con Padre Paolo che confessa Silvia. E qui Silvia che, in fondo, avrebbe tutte le ragioni per trattare il religioso con freddezza e distacco, si sottomette: "Io ho mio marito, un bravo ragazzo, ma è insipido, vuoto e scontato: avrei voluto una storia come lei, Paolo, fosse stato solo per un mese o una settimana. Avrei voluto provare, una volta nella vita, l'amore assoluto e invece sono sempre stata prigioniera dei lacci dell'amore relativo! Paolo, io mi sono innamorata di te e invidio Federica, perché, con tutti i limiti che sappiamo, ha vissuto con te un vero amore...". Non sveliamo quale sarà la risposta di Padre Paolo. Il libro, che è sia un romanzo sia un giallo, merita di essere letto avidamente fino all'ultima riga.
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