Landini: "Non si possono ignorare 500mila persone, il governo risponda o valuteremo come andare avanti"

Dopo lo sciopero generale di venerdì 29 novembre, il leader della Cgil Maurizio Landini si rivolge a Palazzo Chigi e dice: "Il punto è il governo cosa risponde ora" alle 500mila persone che sono scese in piazza venerdì. "Ci deve essere una risposta. Per quel che ci riguarda bisogna aumentare la spesa sanitaria e bisogna agire sul fisco per andare a prendere le risorse per fare questi investimenti. Stiamo chiedendo al governo in modo esplicito che riconvochi un tavolo sulla legge di bilancio, così come chiediamo agli imprenditori di aprire le trattative sui rinnovi dei contratti. Non si può rimuovere quello che è avvenuto venerdì e che 500mila persone hanno chiesto di essere ascoltati". Se questo non avverrà "già da lunedì", ha aggiunto, il sindacato valuterà come continuare.      "Se il governo non ci convoca decideremo cosa fare" Insomma, chiarisce il segretario Cgil, "se non si apre un confronto, se il governo non ci convoca, se in Parlamento non si cambia la legge di bilancio,

Landini: "Non si possono ignorare 500mila persone, il governo risponda o valuteremo come andare avanti"

Dopo lo sciopero generale di venerdì 29 novembre, il leader della Cgil Maurizio Landini si rivolge a Palazzo Chigi e dice: "Il punto è il governo cosa risponde ora" alle 500mila persone che sono scese in piazza venerdì. "Ci deve essere una risposta. Per quel che ci riguarda bisogna aumentare la spesa sanitaria e bisogna agire sul fisco per andare a prendere le risorse per fare questi investimenti. Stiamo chiedendo al governo in modo esplicito che riconvochi un tavolo sulla legge di bilancio, così come chiediamo agli imprenditori di aprire le trattative sui rinnovi dei contratti. Non si può rimuovere quello che è avvenuto venerdì e che 500mila persone hanno chiesto di essere ascoltati". Se questo non avverrà "già da lunedì", ha aggiunto, il sindacato valuterà come continuare. 

 

 

"Se il governo non ci convoca decideremo cosa fare" Insomma, chiarisce il segretario Cgil, "se non si apre un confronto, se il governo non ci convoca, se in Parlamento non si cambia la legge di bilancio, con la Uil dovremo valutare come andare avanti". Landini sottolinea inoltre che in piazza venerdì c'erano non solo iscritti a Cgil e Uil, ma anche persone che hanno votato per questo governo e di altri sindacati. Nonostante questo, precisa, "una parola di polemica verso gli altri sindacati da me non la sentirete mai". 

 

"Dal governo tentativo di svolta autoritaria" Il leader della Cgil accusa ancora così l'esecutivo: "Invece di porsi il problema di come rispondere a 500mila persone e a milioni di lavoratori che hanno scioperato, il governo continua a dire che il problema è quello che è successo a Torino, fatto da 100 persone, si capisce che siamo di fronte a qualcosa che non torna. Perché siamo di fronte a una esplicita volontà di non misurarsi con quella che è la richiesta avanzata. Io penso che ci sia un tentativo esplicito di una svolta autoritaria, perché quando alle persone che ti chiedono democraticamente di essere ascoltate e non gli rispondi e pensi addirittura di fare un decreto che li arresti se manifestano, ecco io penso che questa è una svolta autoritaria contraria ai principi della nostra Costituzione". 

 

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