Le Birkenstock “non sono opere d’arte applicata”. Il verdetto della Corte di giustizia
Il verdetto è arrivato: le Birkenstock “non sono opere d’arte applicata” e dunque non godono della tutela del diritto d’autore. Come fa sapere La Repubblica, la sentenza è arrivata dalla Corte federale di giustizia tedesca, che respinge la richiesta dell’azienda di inibire qualsiasi forma di imitazione dei suoi famosi sandali in pelle e sughero, cercando così […]
Il verdetto è arrivato: le Birkenstock “non sono opere d’arte applicata” e dunque non godono della tutela del diritto d’autore. Come fa sapere La Repubblica, la sentenza è arrivata dalla Corte federale di giustizia tedesca, che respinge la richiesta dell’azienda di inibire qualsiasi forma di imitazione dei suoi famosi sandali in pelle e sughero, cercando così di ottenere il riconoscimento legale per la protezione del copyright esclusivo.
Secondo quanto riportato dal quotidiano, il giudice della Corte di giustizia, Thomas Koch di Karlsruhe, ha sentenziato che “le rivendicazioni sono infondate perché non si tratta di opere d’arte applicata protette da copyright” e, quindi, non è previsto il ritiro dal mercato dei prodotti concorrenti. Nello specifico, i modelli Birkenstock sono considerabili esclusivamente opere di design, la cui protezione termina dopo 25 anni dalla morte dell’autore. Il contesto della controversia legale, invece, ruota attorno al fatto che la tutela del diritto d’autore ha una durata di 70 anni. Poiché dunque il calzolaio Karl Birkenstock, nato nel 1936, è ancora in vita e ha creato i suoi primi modelli di sandalo negli anni ’70, le restrizioni contro le imitazioni avrebbero potuto essere garantite solo se le calzature fossero state classificate come opere d’arte applicata. Purtroppo per Birkenstock, tuttavia, la tutela del design dei primi modelli di sandalo è scaduta, e dunque non sussiste alcuna protezione.
“Sono state esaminate tutte le caratteristiche di design che, secondo la ricorrente, giustificano la tutela del diritto d’autore per i suoi modelli di sandali”, ha dichirato la Corte di giustizia. “In una valutazione giuridicamente corretta dei fatti, il tribunale è giunto alla conclusione che non è possibile dimostrare che le possibilità creative esistenti siano state sfruttate artisticamente a tal punto che i modelli di sandali siano protetti dal diritto d’autore”.
Dopo la stangata dal tribunale, almeno il primo trimestre del 2025 si è concluso col segno più per l’azienda tedesca. Birkenstock ha infatti registrato ricavi pari a 362 milioni di euro (+19% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), complice una forte domanda dei consumatori durante la stagione delle vacanze natalizie – riporta la nota. Nello specifico, gli incrementi sono stati del 16% nelle Americhe, del 17% in Emea e del 47% in Apac, grazie anche alla performance del canale dtc: +11% su base reported e +10% a valute costanti, dopo il record del +30% del primo trimestre 2024. In particolare, le vendite B2b sono aumentate del 30 per cento. I risultati del periodo battono le aspettative, che stimavano una crescita del 15-17 per cento.
Significativo inoltre il passaggio da una perdita netta di 7 milioni a un utile netto di 20 milioni. Su base adjusted l’utile netto è di 33 milioni, +99% dai precedenti 17 milioni. L’ebitda adjusted si porta a 102 milioni (+25%), con un margine del 28,2%, in avanzata di 130 punti base rispetto al 26,9% di un anno fa. Nel primo trimestre l’azienda fa sapere di avere investito 19 milioni, soprattutto per espandere la capacità produttiva.
Confermata dunque la precedente guidance sul fiscal year 2025, all’insegna di un +15-17% di fatturato e di un margine ebitda adjusted compreso fra il 30,8% e il 31,3 per cento. Si stima anche un miglioramento del margine lordo, che come sottolinea la nota dei conti si sta avvicinando al target a lungo termine del 60 per cento.
“Questi risultati – commenta nella nota Oliver Reichert, CEO di Birkenstock Group e membro del cda – riflettono la continua forza del marchio nel periodo importante della holiday season. Le scarpe Birkenstock si sono dimostrate un regalo molto richiesto e un must-have per i partner del wholesale. (…) Ancora una volta c’è stata una crescita sostenuta in tutti i nostri segmenti produttivi, con l’Apac particolarmente forte, vista l’accelerazione nell’area degli opening e delle consegne ad alcuni partner B2b. Con il forte inizio dell’anno, siamo fiduciosi nella nostra capacità di rispettare le nostre previsioni per il 2025″.
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