Legge di Bilancio 2025: la nuova Web Tax e il suo impatto sulle PMI italiane
La Legge di Bilancio 2025, proposta dal governo Meloni e firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, introduce una riforma sostanziale alla Digital Service Tax (DST), conosciuta anche...
La Legge di Bilancio 2025, proposta dal governo Meloni e firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, introduce una riforma sostanziale alla Digital Service Tax (DST), conosciuta anche come Web Tax. L'ampliamento del suo ambito di applicazione, che ora coinvolgerà un numero crescente di imprese, incluse startup e piccole e medie imprese (PMI), rischia di avere un impatto significativo sul settore digitale italiano, influenzando investimenti, occupazione e competitività
WEB TAX: QUALI SONO LE NOVITA'...
La Web Tax è stata inizialmente concepita per colpire i giganti del web, come le grandi piattaforme digitali con un fatturato globale superiore a 750 milioni di euro e ricavi derivanti da servizi digitali in Italia superiori ai 5,5 milioni di euro. Si trattava di un’imposta del 3% sui ricavi ottenuti da attività come la pubblicità online, l'accesso a piattaforme digitali e la trasmissione di dati degli utenti. Attualmente, l’imposta esclude settori come l’e-commerce e le interfacce digitali per la gestione dei sistemi di regolamenti interbancari.
Con la nuova legge, a partire dal 2026, la Web Tax sarà estesa senza limiti di fatturato a tutte le imprese che offrono servizi digitali in Italia, indipendentemente dalle loro dimensioni o dai profitti realizzati. Questo significa che non saranno più solo i colossi del web a essere soggetti all’imposta, ma anche PMI e startup che operano nel settore digitale.
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