L'Etna in attività, e sulla montagna si scia vicino alla lava

AGI - Eruzioni, colate laviche, esplosioni, emissioni di cenere vulcanica, scosse sismiche. Una settimana intensa ed 'energica' quella osservata sull'Etna dall'Ingv. È proseguita l'attività effusiva alimentata dalla fessura eruttiva dell'Etna apertasi alla base del cratere Bocca nuova, a un'altitudine di circa 3.050 metri. Il flusso lavico, ben visibile dal versante sud-ovest, dal 10 febbraio, rileva il bollettino sul monitoraggio del vulcano, è stato alimentato per tutta la settimana. L'11 febbraio, il fronte più avanzato aveva raggiunto una quota di circa 2.150 metri; il 13 febbraio il fronte era a circa 1.960 metri con uno spessore tra i 6-8 metri. Durante i sopralluoghi condotti dal personale dell'Osservatorio etneo dell'Ingv domenica 16, è stato rilevato che il fronte più avanzato aveva oltrepassato la pista altomontana. La colata, nelle 48 ore intercorse tra i due rilievi ha percorso 380 metri e ha una lunghezza di 4,2 chilometri.   E per il futuro cosa ci si aspetta? "Non è

L'Etna in attività, e sulla montagna si scia vicino alla lava

AGI - Eruzioni, colate laviche, esplosioni, emissioni di cenere vulcanica, scosse sismiche. Una settimana intensa ed 'energica' quella osservata sull'Etna dall'Ingv. È proseguita l'attività effusiva alimentata dalla fessura eruttiva dell'Etna apertasi alla base del cratere Bocca nuova, a un'altitudine di circa 3.050 metri. Il flusso lavico, ben visibile dal versante sud-ovest, dal 10 febbraio, rileva il bollettino sul monitoraggio del vulcano, è stato alimentato per tutta la settimana.

L'11 febbraio, il fronte più avanzato aveva raggiunto una quota di circa 2.150 metri; il 13 febbraio il fronte era a circa 1.960 metri con uno spessore tra i 6-8 metri. Durante i sopralluoghi condotti dal personale dell'Osservatorio etneo dell'Ingv domenica 16, è stato rilevato che il fronte più avanzato aveva oltrepassato la pista altomontana. La colata, nelle 48 ore intercorse tra i due rilievi ha percorso 380 metri e ha una lunghezza di 4,2 chilometri.

 

E per il futuro cosa ci si aspetta? "Non è possibile escludere una evoluzione dei fenomeni verso un'attività più energetica con formazione di colonne eruttive, nubi di cenere, flussi piroclastici ed esplosioni idro-magmatiche", è la previsione dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia in riferimento agli "scenari attesi". Se l'attività eruttiva dovesse proseguire, non si esclude un allungamento della colata fino a quota 1600 metri.

Durante la settimana, l'interazione tra la lava e il manto nevoso ha provocato improvvise esplosioni freatiche. Infatti, il flusso lavico in avanzamento può interagire con sacche di neve, che, una volta vaporizzate a causa delle alte temperature (fino a diverse centinaia di gradi centigradi), possono originare tali esplosioni, proiettando frammenti incandescenti di lava fino ad alcune centinaia di metri di distanza.

Queste esplosioni sono state segnalate da guide vulcanologiche presenti sul campo. È stata inoltre osservata un'attività esplosiva prodotta da almeno due bocche attive, come documentato sia dalle immagini della telecamera di videosorveglianza dell'Osservatorio etneo, sia dalle osservazioni sul campo. Durante questo sopralluogo è stata anche rilevata una debole attività esplosiva con blande emissioni di cenere vulcanica, rapidamente disperse dai venti.

Tuttavia, il 12, 14 e 16 febbraio si è evidenziato un incremento dell'emissione di cenere vulcanica che ha condizionato anche l'operatività dell'aeroporto. In particolare, sebbene spesso ostacolata dalla presenza di copertura nuvolosa, l'analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, ha permesso di stimare che la colonna eruttiva non ha superato i 5.500 metri di altezza sul livello del mare. Durante i sopralluoghi, è stata raccolta cenere fine a Zafferana (12 febbraio), lungo la strada Mareneve (14 febbraio) e in contrada Milia presso Ragalna (16 febbraio).

Infine gli altri crateri sommitali sono stati caratterizzati da un'attività di degassamento a regime variabile. Osservato un incremento della sismicità caratterizzato da uno sciame sismico che ha interessato il medio-alto versante orientale del vulcano. Complessivamente lo sciame, registrato il 10 febbraio, è stato caratterizzato da 6 scosse a magnitudo maggiore o uguale a 2.0 (in totale 8 sono gli eventi a Ml pari o superiore a 1.0), localizzate nell'area di Piano Pernicana. La scossa più energetica (3.7), localizzata 3.5 km ad est da Piano Pernicana, è stata registrata alle 14:19 di giorno 10 febbraio ad una profondità di un chilometro. 

 

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