L’evoluzione senza nostalgie della nuova Alberta Ferretti di Serafini

“Appena ho ricevuto la proposta ho pensato a Palazzo Donizetti, il luogo ideale per creare un contatto emotivo, un ponte tra il passato e il presente, un omaggio ad Alberta Ferretti allestito a casa sua”. Con queste parole, non prive di emozione, Lorenza Serafini motiva a Pambianconews la scelta di ambientare nella storica sede milanese di Aeffe la prima sfilata da direttore creativo della maison Alberta Ferretti, fondata dall’omonima stilista e imprenditrice romagnola quarant’anni fa.

Lo scorso ottobre la vice presidente di Aeffe aveva annunciato il cambio ai vertici dell’ufficio stilistico: “Sono felice di comunicare che Lorenzo sarà il mio successore alla guida del brand che porta il mio nome. In un momento di grandi cambiamenti nel mondo della moda, credo fortemente che Lorenzo abbia tutte le caratteristiche necessarie per accogliere questa sfida: creatività, uno spiccato senso estetico, professionalità, competenza”. La sfilata autunno/inverno 2025-26, tra le più attese dell’attuale Milano fashion week, ha confermato l’ottimo intuito di Ferretti, che già nove anni fa aveva affidato a Serafini la guida di Philosophy, ora integrato all’interno di Alberta Ferretti.

Il nome della collezione, ‘Progressive Romantics’, fa riferimento alle donne romantiche e al contempo razionali, desiderose di affermarsi, ma anche di vivere appieno la propria sfera emotiva. “Sono donne che non devono scegliere tra indipendenza e sentimento, si meritano entrambi! Credo siano consapevoli di vivere in un mondo di relazioni definite dalla tecnologia e dagli algoritmi, ma al contempo credo che si rifiutino di trascurare il fattore umano”, spiega Serafini. Indubbiamente le proposte non sono state improntate con approccio nostalgico ma con l’intento, riuscito, di far evolvere l’estetica del marchio senza tradirne i tratti distintivi. “Ho rielaborato il messaggio di romanticismo e femminilità intrinsechi in Alberta Ferretti, ho sempre preferito la sensualità alla sessualità, un’eleganza profondamente femminile tradotta attraverso materiali di pregio e cura per i dettagli, con un occhio di riguardo al pricing”.

La passerella è stata inaugurata da uno slip dress plissettato a mano indossato con un cappotto in cashmere double e slipper in vernice. Le donne di Serafini sono romantiche ma hanno i piedi ben piantati a terra, lo stilista preferisce di gran lunga le calzature basse ai tacchi. Immancabili lo chiffon, tessuto emblema della casa di moda, e il satin. La leggerezza dei tessuti si accosta alla fluidità delle silhouette prevalentemente verticali, gli abiti a colonna si alternano ai capi tailored perfetti per il daywear. Fatta eccezione per intensi tocchi di rosso e blu, la palette include prevalentemente black & white, nuance naturali e tonalità polverose, illuminate da applicazioni e ricami tridimensionali. I look da sera risplendono grazie a superfici di paillettes che esaltano l’allure sofisticato delle creazioni.

L’abito che racconta meglio la visione di Serafini per Alberta Ferretti? “Forse quello finale, che è un abito da sposa”.