L’holiday season spinge il Q2 di Tapestry (+5%). Alzata la guidance per il 2025
Tapestry vola in Borsa a New York (+13%) sulla scia dei dati positivi del secondo trimestre fiscale grazie allo sprint delle festività che hanno consentito alla società di alzare la guidance per l’anno. Il Q2 si è chiuso con vendite nette in crescita del 5% a 2,20 miliardi di dollari (pari a 2,12 miliardi di […]
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Tapestry vola in Borsa a New York (+13%) sulla scia dei dati positivi del secondo trimestre fiscale grazie allo sprint delle festività che hanno consentito alla società di alzare la guidance per l’anno. Il Q2 si è chiuso con vendite nette in crescita del 5% a 2,20 miliardi di dollari (pari a 2,12 miliardi di euro). Il dato è in aumento sia su base corrente sia su quella a tassi costanti e supera le stime che si attestavano sui 2,11 miliardi di dollari. L’utile lordo è stato di 1,63 miliardi con un margine lordo del 74,4%, mentre l’utile operativo è ammontato a 493 milioni con un margine sui ricavi del 22,4 per cento. Nei sei mesi i ricavi sono aumentati da 3,6 miliardi di dollari agli attuali 3,7 miliardi di dollari attuali.
Coach si conferma best performer tra i marchi del gruppo con un fatturato in crescita del 10% anno su anno. Kate Spade e Stuart Weitzman hanno ottenuto risultati più deboli, con cali del fatturato rispettivamente del 10% e del 16 per cento.
Scommettendo sulla forte domanda delle sue costose borse Tabby e degli stivali in pelle scamosciata, Tapestry ha annunciato il rialzo della guidance per l’anno. L’azienda prevede ora un fatturato di circa 6,85 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2025, rispetto al suo precedente obiettivo di oltre 6,75 miliardi di dollari. Gli analisti in media stimavano ricavi per 6,76 miliardi, secondo i dati compilati da Lseg.
Nella conference call sui risultati aziendali, secondo quanto riportato dalle agenzie, il direttore finanziario di Tapestry, Scott Roe, ha affermato che le previsioni per l’intero anno aziendale includono l’impatto di un’ulteriore tariffa del 10% sulle merci importate dalla Cina negli Stati Uniti a partire dal 4 febbraio. Il manager ha inoltre affermato che non si prevede che ciò avrà un effetto materiale sui risultati aziendali, poiché la produzione in Cina è molto limitata.
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