"Li appendiamo a testa in giù", compagni senza freni: odio sul Giorno della memoria
In occasione dell'imminente Giorno della memoria i Pro Pal portano in piazza a Roma il solito campionario dell'odio anti-Israele e contro il governo di Giorgia Meloni. Ma nel mirino dei manifestanti finiscono anche i leader della sinistra, da Elly Schlein ad Angelo Bonelli, tutti tacciati - come gli esponenti della maggioranza - di essere guerrafondai, nelle solite immagini che li ritraggono imbrattati di sangue. "La tregua non cancella i crimini, Palestina libera", "Via Israele dalla Palestina", "Siamo tutti antisionisti", "mai più genocidi", "antifascismo è antisionismo", sono alcuni degli slogan apparsi in piazza Vittorio, a Roma, partenza del corteo pro-Palestina che termina in largo Ricci. Il corteo si tiene a due giorni dal 27 gennaio: "Giornata della Memoria, fuori i genocidi dalla storia", recita lo striscione in testa. "I popoli in rivolta scrivono la storia, Intifada fino alla vittoria", è il coro intonato dai manifestanti, a cui poco dopo viene aggiunto "ora e sempre res
In occasione dell'imminente Giorno della memoria i Pro Pal portano in piazza a Roma il solito campionario dell'odio anti-Israele e contro il governo di Giorgia Meloni. Ma nel mirino dei manifestanti finiscono anche i leader della sinistra, da Elly Schlein ad Angelo Bonelli, tutti tacciati - come gli esponenti della maggioranza - di essere guerrafondai, nelle solite immagini che li ritraggono imbrattati di sangue.
"La tregua non cancella i crimini, Palestina libera", "Via Israele dalla Palestina", "Siamo tutti antisionisti", "mai più genocidi", "antifascismo è antisionismo", sono alcuni degli slogan apparsi in piazza Vittorio, a Roma, partenza del corteo pro-Palestina che termina in largo Ricci. Il corteo si tiene a due giorni dal 27 gennaio: "Giornata della Memoria, fuori i genocidi dalla storia", recita lo striscione in testa. "I popoli in rivolta scrivono la storia, Intifada fino alla vittoria", è il coro intonato dai manifestanti, a cui poco dopo viene aggiunto "ora e sempre resistenza" e infine "Bella Ciao".
I toni sono quelli della violenza rossa in piena regola: "La nostra strada è la lotta, l'antifascismo militante e quotidiano, nelle scuole e nelle università. Non lasceremo spazio ai fascisti, li appendiamo a testa in giù a piazzale Loreto", dicono gli studenti dal megafono. Slogan anche contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, tutti definiti "assassini". "La causa palestinese - si legge su un altro striscione - prosegue fino alla liberazione totale della Palestina dal fiume al mare". Oltre alle bandiere palestinesi anche quelle del Libano e una bandiera di Hezbollah.
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