Lo charme di Pierre-Louis Mascia approda alla Milano fashion week
Dopo l’esordio in passerella a Pitti Uomo avvenuto sei mesi fa, Pierre-Louis Mascia ha sfilato per la prima volta durante l’attuale Milano fashion week, aprendo venerdì la manifestazione. “È un passo molto importante per noi in un percorso iniziato a Pitti e che abbraccia le collezioni uomo, donna e maison. Milano è un passo decisivo, […]
“Milano è un luogo a me caro. È la mia seconda casa, quindi devo onorare questo posto. È come una storia che si costruisce di stagione in stagione, mi piace l’idea del percorso in cui raccolgo i sassolini e ritrovo la strada di casa, la casa è un po’ Milano”, ha raccontato Pierre-Louis Mascia pochi minuti prima del fashion show allestito a pochi passi dalla Darsena. “L’idea di questa collezione parte dal film ‘Bright Star’ (della regista Jane Campion, ndr) e dalle poesie di John Keats; opere rivolte a chi è un po’ sensibile, a volte più di altri, ma che sono guide, che ci mostrano altri aspetti di noi stessi. E questi aspetti di noi stessi sono a volte l’empatia, l’amore, la delicatezza, le sfumature”, ha continuato il designer.
Fedele alla sua cifra stilistica, la maison si muove tra sartoria fluida ed eleganza casual. Numerosi i bomber, i lunghi cappotti foderati in seta, gli abiti fluttuanti ed eterei accostati a scialli e stole. I pantaloni morbidi sono abbinati a kimoni di velluto e giacche trapuntate. Noto per le sue stampe barocche, la label ha introdotto venti nuove stampe originali, di cui una dozzina dedicate al ready-to-wear. I motivi rispecchiano i malinconici ritratti di Julia Margaret Cameron e i disegni pre-raffaeliti dell’artista dandy Aubrey Beardsley.
“Non c’è più distinzione tra uomo e donna, si tratta di lavorare su un’idea, senza parlare di genere, ma di persona e quindi di personalità. I 40 look sono come una cartella colore, una sfumatura di nuance e qualcosa di molto morbido, molto vaporoso. Alla fine abbiamo qualcosa di più duro con l’animalier. È anche una metafora del mondo. Ci lasciamo alle spalle un contesto che conosciamo ed entriamo in un altro sconosciuto e a volte spaventoso o ansiogeno. Ma dobbiamo comunque entrare con una luce, con una piccola candela”, ha concluso Pierre-Louis Mascia.
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