Lo sciopero dell'auto - In 20 mila a Roma per la manifestazione dei sindacati
I sindacati confederali sono riusciti a mobilitare migliaia di persone per la manifestazione di protesta organizzata a Roma contro le strategie di Stellantis e per chiedere al governo di affrontare la crisi dell'intera filiera automobilistica italiana. Lo sciopero unitario, indetto da Fim-Cisl, Fiom e Uilm, è iniziato questa mattina presto a Piazza Barberini, con un corteo che ha attraversato le strade della capitale per giungere a Piazza del Popolo, dove si sono riunite, secondo i conteggi delle sigle, almeno 20 mila persone provenienti da tutta Italia. "Rilanciamo l'automotive in Italia". Lo sciopero è stato proclamato per "difendere l'occupazione, il lavoro" e per "rilanciare il futuro dell'industria dell'auto in Italia". Non a caso, il corteo ha sfilato dietro uno striscione con lo slogan "Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto". Sul palco di Piazza del Popolo sono saliti non solo i segretari delle tre sigle dei metalmeccanici, Ferdinando Uliano (Fim-Cisl), Michele
I sindacati confederali sono riusciti a mobilitare migliaia di persone per la manifestazione di protesta organizzata a Roma contro le strategie di Stellantis e per chiedere al governo di affrontare la crisi dell'intera filiera automobilistica italiana. Lo sciopero unitario, indetto da Fim-Cisl, Fiom e Uilm, è iniziato questa mattina presto a Piazza Barberini, con un corteo che ha attraversato le strade della capitale per giungere a Piazza del Popolo, dove si sono riunite, secondo i conteggi delle sigle, almeno 20 mila persone provenienti da tutta Italia.
"Rilanciamo l'automotive in Italia". Lo sciopero è stato proclamato per "difendere l'occupazione, il lavoro" e per "rilanciare il futuro dell'industria dell'auto in Italia". Non a caso, il corteo ha sfilato dietro uno striscione con lo slogan "Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto". Sul palco di Piazza del Popolo sono saliti non solo i segretari delle tre sigle dei metalmeccanici, Ferdinando Uliano (Fim-Cisl), Michele De Palma (Fiom) e Rocco Palombella (Uilm), ma anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Inoltre, hanno partecipato delegazioni di sindacati europei e mondiali e diversi leader dei partiti d'opposizione, tra cui Elly Schlein (Pd) e Giuseppe Conte (M5S). Lo sciopero unitario è stato accompagnato da analoghe manifestazioni organizzate in diverse città come Torino, Bari, Potenza, Napoli, Avellino, Cassino e Termoli dai sindacati Fismic, Uglm e Associazione Quadri.
Le richieste. Dal palco, i sindacalisti hanno lanciato chiari messaggi non solo a Stellantis, ma anche al governo. "Questo è uno sciopero storico, la piazza non si rassegna. Siamo qui per difendere migliaia di posti di lavoro, gli stabilimenti e l'eccellenza italiana, così come il lavoro dignitoso. Scioperiamo in modo unitario perché non c'è tempo da perdere, perché è a rischio il futuro industriale dell'azienda e del nostro Paese", ha affermato Palombella, chiedendo "chiarezza" al gruppo e invitando l'esecutivo ad affrontare "seriamente la transizione dell'auto". Uliano, invece, ha voluto "dare una svegliata alla politica, alle aziende dell'auto e a quelle della componentistica, a partire anche da un grande produttore del nostro Paese, Stellantis: la situazione sta precipitando", ha avvertito il segretario della Fim-Cisl. Per De Palma, i metalmeccanici "stanno unendo il Paese e le forze politiche perché c'è un interesse comune e l'interesse comune è quello di salvaguardare gli stabilimenti di Stellantis, la ricerca, lo sviluppo, la componentistica, il futuro. I lavoratori non possono essere usati come ostaggi in una guerra, in schermaglie tra i politici o tra i politici e l'amministratore delegato di Stellantis, perché poi a pagare le conseguenze siamo noi e noi siamo stanchi di pagare le conseguenze di scelte fatte da altri".
Qual è la vostra reazione?