Lo zucchero "da bere" e il diabete

In presenza di zuccheri in eccesso, i microrganismi dell'intestino producono sostanze che alterano il metabolismo e aumentano il rischio di diabete.

Lo zucchero "da bere" e il diabete
Ormai lo sappiamo: il consumo elevato di bevande zuccherate come bibite in lattina e succhi di frutta è associato a un maggiore rischio di diabete. Ma perché, esattamente? In parte, potrebbe dipendere dai microrganismi che popolano l'intestino. I metaboliti, cioè le sostanze che essi producono in risposta a una dieta molto ricca di "zucchero in forma liquida", creano un disequilibrio associato a una più alta probabilità di sviluppare diabete nei 10 anni successivi. Lo suggerisce uno studio coordinato dagli scienziati dell'Albert Einstein College of Medicine di New York e pubblicato su Cell Metabolism.. Tutto subito. Lo zucchero disciolto nelle bevande gassate o sportive zuccherate, in alcuni succhi di frutta, nei tè e nei caffè con zuccheri aggiunti, è responsabile di milioni di nuovi casi di diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari in tutto il mondo, anche per il fatto che viene assorbito molto rapidamente, provocando picchi di glicemia (il valore della concentrazione di glucosio nel sangue) e improvvisi rilasci di insulina. Alla lunga, queste reazioni fisiologiche possono favorire l'aumento di peso e la perdita di sensibilità all'insulina da parte delle cellule (insulino-resistenza), anticamera del diabete.. Metaboliti a confronto. I ricercatori hanno analizzato i dati di uno studio di coorte sulla popolazione statunitense di origine ispanica o latina, scelta per l'alta prevalenza di diabete di tipo 2 e l'ampio consumo di bevande zuccherate. Il team ha cercato di individuare in che modo il microbiota intestinale e i metaboliti batterici presenti nel sangue dei consumatori di bevande zuccherate differivano da quello di chi non consumava questo tipo di bibita.. Tre fattori in relazione. Attraverso un database sanitario, gli scienziati hanno seguito la storia medica di oltre 16.000 persone residenti a San Diego, Chicago, Miami e nel Bronx alle quali, durante una visita iniziale, era stato chiesto di dettagliare la loro dieta nelle ultime 24 ore. I partecipanti erano anche stati sottoposti a esami del sangue per mappare i metaboliti batterici presenti nel siero (la parte liquida del sangue). Gli autori dello studio hanno deciso di studiare i batteri intestinali di una parte dei soggetti (3.035 volontari) attraverso un esame delle feci. L'obiettivo del team era individuare le associazioni presenti tra consumo di bevande zuccherate, composizione batterica intestinale e metaboliti presenti nel sangue.. Equilibri sballati. Un consumo elevato di bevande zuccherate (due o più drink al giorno) è risultato associato ad alterazioni della quantità di nove specie di batteri intestinali, alcune delle quali produttrici di acidi grassi a catena corta, i metaboliti prodotti dalla fermentazione batterica delle fibre alimentari ritenuti importanti per regolare la salute dell'intestino oltre a processi immunitari, ormonali (tra questi c'è anche il rilascio di insulina) e di comunicazione tra intestino e cervello.. Le specie di batteri intestinali il cui aumento era positivamente correlato al consumo di bevande zuccherate (ma - dato interessante - non a quello di cibi solidi ricchi di zucchero) sono risultate collegate a tratti metabolici meno "sani".. Nel sangue. Le bevande zuccherate sono risultate anche correlate alla presenza, nel siero, di 56 metaboliti, molti dei quali sono prodotti dai microrganismi intestinali. Queste sostanze erano associate a tratti metabolici meno desiderabili, come più alti livelli di glicemia e insulina a digiuno, un più alto indice di massa corporea e un più alto rapporto vita-fianchi, oltre a livelli più bassi di colesterolo "buono" HDL (lipoproteine ad alta densità), che tiene sotto controllo il colesterolo in eccesso. Insomma la presenza di questi metaboliti è risultata predire con una buona attendibilità il rischio futuro di diabete. Chi mostrava livelli più elevati delle sostanze indicate aveva maggiori probabilità di sviluppare diabete nei 10 anni successivi.. I limiti della ricerca. Lo studio è di tipo osservazionale, si limita cioè a rilevare un'associazione tra la presenza di certi metaboliti legati all'elevata assunzione di zucchero nelle bevande e il rischio di sviluppare diabete. Non è stato possibile, per questo motivo, determinare quali specifiche popolazioni batteriche determinassero i peggiori squilibri metabolici, né rilevare una relazione di causa-effetto tra la loro abbondanza e il rischio di diabete..

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