L'ordine dell'Anm ai giudici: ogni atto va "marchiato" col manifesto anti governo

Un manifesto delle toghe rosse contro la riforma della giustizia, da copia-incollare nei decreti dei giudici che giovedì rinvieranno le udienze per scioperare. È l'ultima trovata della Giunta esecutiva centrale dell'Anm, che ieri ha inviato il testo ai colleghi di tutta Italia per metterlo agli atti dei tribunali «al fine di illustrare le ragioni per cui partecipano all'astensione». Un'idea che segue, e forse prende spunto, dall'iniziativa del giudice Antonio Cirma, della III sezione civile del Tribunale di Napoli Nord, che sabato scorso, nel botta e risposta tra il sottosegretario Andrea Delmastro e la magistratura riguardo al collegio di "toghe rosse" che ha condannato l'esponente di Fratelli d'Italia per il caso Cospito, ha inserito in un decreto di differimento di un'udienza, spostata dal 27 febbraio al 27 marzo, il comunicato che l'Anm aveva diramato per rispondere a Delmastro, il quale aveva affermato: «Spero ci sia un giudice a Berlino, non mi dimetto, sono stato eletto anche pe

L'ordine dell'Anm ai giudici: ogni atto va "marchiato" col manifesto anti governo

Un manifesto delle toghe rosse contro la riforma della giustizia, da copia-incollare nei decreti dei giudici che giovedì rinvieranno le udienze per scioperare. È l'ultima trovata della Giunta esecutiva centrale dell'Anm, che ieri ha inviato il testo ai colleghi di tutta Italia per metterlo agli atti dei tribunali «al fine di illustrare le ragioni per cui partecipano all'astensione». Un'idea che segue, e forse prende spunto, dall'iniziativa del giudice Antonio Cirma, della III sezione civile del Tribunale di Napoli Nord, che sabato scorso, nel botta e risposta tra il sottosegretario Andrea Delmastro e la magistratura riguardo al collegio di "toghe rosse" che ha condannato l'esponente di Fratelli d'Italia per il caso Cospito, ha inserito in un decreto di differimento di un'udienza, spostata dal 27 febbraio al 27 marzo, il comunicato che l'Anm aveva diramato per rispondere a Delmastro, il quale aveva affermato: «Spero ci sia un giudice a Berlino, non mi dimetto, sono stato eletto anche per riformare la giustizia». E il togato Ciurma ha riportato agli atti, per intero, quella replica dell'Anm: «Per aver un giudice terzo non occorre andare a Berlino. Per dimostrare l'inutilità della separazione delle carriere, basta osservare la vicenda processuale che si è conclusa con la condanna in primo grado del sottosegretario Delmastro. Alla richiesta di archiviazione del pm un giudice ha ordinato l'imputazione, ed alla richiesta di assoluzione di un pm il Tribunale ha pronunciato condanna. Questo dimostra, come l'Anm sostiene da sempre, che il pm può chiedere l'assoluzione, nonostante la sua carriera non sia separata da quella del giudice, e che il giudice non è succube del pm», ha scritto il giudice Ciurma, nel documento con numero di registro 5747/2024.

 

 

E ieri la stessa Giunta ha inviato un nuovo testo, affinché ogni fascicolo in mano alle toghe scioperanti possa essere marchiato con la lotta contro la riforma del governo. Si tratta del solito grido d'allarme sulla separazione delle carriere, con il pm isolato e sottomesso al potere esecutivo, che si chiude con la frase da riportare in tutti i decreti: «La riforma costituzionale ci conduce su questa strada ed è per questo che l'Anm ha proclamato una giornata di astensione dalle udienze per il 27.2.25, cui questo magistrato aderisce».

 

 

E mentre da Roma si detta la linea sia politica che tecnica, a Trento c'è pure chi fa proseliti tra gli studenti. La denuncia arriva dal capogruppo di Fratelli d'Italia in Commissione Affari Costituzionali della Camera, Alessandro Urzì, che è venuto in possesso di una lettera di chiamata alla rivolta sociale inviata alle rappresentanze giovanili universitarie «da parte dell'ultima reclutata in ordine di tempo nella crociata contro il governo». Si legge nella missiva: «Sono la dottoressa Marta Schiavo, Giudice penale presso il Tribunale di Trento e segretario della Giunta distrettuale dell'Anm. Vi scrivo perché giovedì 27 febbraio l'Anm ha indetto una giornata di sciopero per protestare contro la proposta di legge che porterà alla separazione delle carriere di magistrati giudicanti e requirenti, convinti che sia una riforma che incide in modo negativo sull'indipendenza di tutto il potere giudiziario». Secondo Urzì la toga rossa si dimostra «sprezzante per ogni regola di ingaggio, ma soprattutto del proprio ruolo che è quello di fare rispettare le leggi e non invece di sostituirsi al luogo della sovranità popolare che è il parlamento, che le leggi le scrive». Nella lettera la giudice Schiavo invita gli studenti all'assemblea locale indetta dal sindacato, con un atto che per il deputato «forza l'uso del proprio ruolo in una azione di apparente tentativo di strumentalizzazione a fini politici degli studenti universitari».

 

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