Lorena Antoniazzi cresce nel 2024 (+6%) e svela la prima capsule ‘No season’
Il 2025 si apre con molte novità per Lorena Antoniazzi. La società Sterne International, cui fa capo il brand perugino, si accinge ad archiviare l’anno fiscale 2024 a quota 38 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto all’esercizio precedente. L’ebitda nell’anno è cresciuto in valore assoluto mantenendo un’incidenza intorno al 10%, in netto miglioramento la […]
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Il 2025 si apre con molte novità per Lorena Antoniazzi. La società Sterne International, cui fa capo il brand perugino, si accinge ad archiviare l’anno fiscale 2024 a quota 38 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto all’esercizio precedente. L’ebitda nell’anno è cresciuto in valore assoluto mantenendo un’incidenza intorno al 10%, in netto miglioramento la posizione finanziaria netta di circa un milione di euro per effetto di un’ottima gestione del capitale circolante caratterizzata da un contenimento dello stock.
Il focus per l’azienda guidata da Gianluca Mirabassi è l’impegno green come testimonia il primo bilancio di sostenibilità che verrà presentato il prossimo maggio. Nel frattempo venerdì 28 febbraio il marchio made in Italy svelerà all’interno del proprio showroom milanese in via Morimondo la prima capsule ‘No season’, un progetto sperimentale nato dall’esigenza di coniugare un prodotto adatto alle diverse stagioni con un approccio produttivo sostenibile, puntando all’eccellenza ambientale ed etica. “Noi non ci limitiamo a parlare di sostenibilità come fanno alcuni ma la spieghiamo anche”, dichiara a Pambianconews Mirabassi. “‘No season è il frutto del lavoro di un anno e si concentra sulla certificazione non solo della materia prima ma della filiera, lavorando con laboratori realmente certificati. Inoltre il peso dei capi li rende utilizzabili tutto l’anno, un concetto che dovrà essere sempre più presente nel mondo della moda anche perché, con l’aumento medio delle temperature, gli indumenti più pesanti trovano riscontro solo in alcune parti del mondo”. La collezione ‘No season’ presenta un focus importante sulla maglieria, emblema di Lorena Antoniazzi, con l’impiego di un mix di filati, tra cui il cotone cashmere e la seta, utilizzati con finezze diverse per creare nuovi volumi. La lana alpaca abbinata a viscosa o paillettes si trasforma secondo diverse tecniche in punti speciali. I capi sono realmente pensati per durare nel tempo e accompagnare in ogni momento della vita. La tracciabilità del 100% made in Italy di tutte le fasi di lavorazione del capo è a portata di smartphone grazie all’apposito qr code.
Il manager è entusiasta all’idea di essere nuovamente presente durante l’attuale settimana della moda meneghina dopo aver fatto tappa alla Paris fashion week per svelare il restyling del flagship in Rue de Castiglione, a pochi passi da place-Vendôme e rue Saint-Honoré, nel cuore del 1° arrondissement. “Dalla riapertura le vendite sono aumentate del 40% e nell’anno sfiorano +20 per cento. Anche il reopening di Sankt Moritz ha raddoppiato gli introiti di un anno fa. In generale il nostro retail è cresciuto del 10% year over year”, afferma il manager pronto ad accogliere i buyer internazionali di passaggio a Milano tra cui quelli asiatici, molti cinesi e giapponesi, nel Paese del Sol Levante Lorena Antoniazzi ha appena siglato un deal con il distributore Woollen. Inoltre, a fine marzo, la label parteciperà alla Shanghai fashion week.
Per quanto concerne il piano retail il Middle East vede l’apertura di un monobrand in Kuwait e la trattativa in corso per una prestigiosa posizione al Dubai Mall nel primo semestre dell’anno. “Da cinque anni cresciamo regolarmente senza grandi salti, ci siamo dovuti difendere dalle sanzioni per i mercati russi con conseguente perdita di fatturato, se la guerra in Ucraina finisse si aprirebbero altre opportunità”, spiega il presidente e CEO di Lorena Antoniazzi. “Abbiamo inoltre scelto di tornare a gestire direttamente il mercato statunitense; in seguito all’11 settembre 2001 abbiamo chiuso la nostra filiale inaugurata appena due anni prima a New York. Attualmente contiamo 42 clienti in America, è tempo di entrare anche nei department store come Saks Fifth Avenue e Neiman Marcus, canale in cui ora non siamo attivi ma imprescindibili per fare breccia nei guardaroba d’Oltreoceano”, ha concluso Mirabassi.
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