Luigi Mangione incriminato per omicidio di secondo grado. Che fine fa l'assassino
È stato incriminato con l'accusa di omicidio di secondo grado il 26enne Luigi Mangione, arrestato ieri in Pennsylvania perché sospettato di essere il killer che la settimana scorsa ha ucciso a New York il ceo del ramo esecutivo di UnitedHealthcare. Secondo quanto si legge nei documenti del tribunale penale di New York, a Mangione vengono imputati cinque capi d'accusa, tra cui per possesso di armi da fuoco e falsificazione di documenti. Mangione è stato arrestato ieri - dopo una caccia all'uomo iniziata mercoledì scorso in seguito all'omicidio del 50enne Brian Thompson di fronte ad un albergo di Manhattan dove doveva partecipare ad una riunione del gruppo - dopo che un dipendente di un McDonald's di Altoona, in Pennsylvania, lo ha riconosciuto e ha chiamato il 911. Secondo la polizia, il giovane «ha iniziato a tremare» quando la polizia gli ha chiesto se fosse stato a New York di recente. Nel «manifesto» di due pagine e mezza trovato addosso a Luigi Mangione si cita UnitedHealt
È stato incriminato con l'accusa di omicidio di secondo grado il 26enne Luigi Mangione, arrestato ieri in Pennsylvania perché sospettato di essere il killer che la settimana scorsa ha ucciso a New York il ceo del ramo esecutivo di UnitedHealthcare. Secondo quanto si legge nei documenti del tribunale penale di New York, a Mangione vengono imputati cinque capi d'accusa, tra cui per possesso di armi da fuoco e falsificazione di documenti. Mangione è stato arrestato ieri - dopo una caccia all'uomo iniziata mercoledì scorso in seguito all'omicidio del 50enne Brian Thompson di fronte ad un albergo di Manhattan dove doveva partecipare ad una riunione del gruppo - dopo che un dipendente di un McDonald's di Altoona, in Pennsylvania, lo ha riconosciuto e ha chiamato il 911. Secondo la polizia, il giovane «ha iniziato a tremare» quando la polizia gli ha chiesto se fosse stato a New York di recente.
Nel «manifesto» di due pagine e mezza trovato addosso a Luigi Mangione si cita UnitedHealthcare per nome, con annotazioni sulle dimensioni della compagnia e su quanto denaro incassasse. Nelle pagine si criticano apertamente le compagnie assicurative sanitarie per aver fatto profitti sulla salute delle persone.
Parenti e amici di Mangione erano preoccupati perché non avevano sue notizie da mesi. È quanto emerge dalla lettura di alcuni post pubblicati sul social X in cui persone vicine a Mangione gli avevano inviato messaggi pubblici in cui chiedevano dove fosse. «Ti penso ogni giorno - aveva scritto l'utente Colin30923201P il 25 novembre - e ti invoco nelle mie preghiere». «Sappi - aveva aggiunto - che manchi e sei amato». Mangione, secondo gli investigatori, era arrivato a New York il 24 novembre, e aveva alloggiato in un ostello nell'Upper West Side, dove era rimasto fino al 29, per poi tornare il giorno dopo e restare fino alla vigilia del 4, quando la mattina alle 6,44 ha sparato a Brian Thompson vicino all'hotel Hilton Midtown, dove il ceo di UnitedHealthcare era atteso a una convention di investitori. Il 30 ottobre un altro utente, TheRealMandusa, aveva scritto un post rivolto a Mangione: «Ehi, tutto ok? Nessuno ha più notizie di te da mesi, e la tua famiglia sembra che ti stia cercando». Nei giorni successivi al delitto non c'erano stati post dedicati a Mangione, ma è probabile che dopo la pubblicazione delle foto del volto qualcuno abbia capito dove fosse finito il ragazzo. Forse anche la stessa famiglia. Nessuno, però, al momento, sembra aver pensato di segnalare la somiglianza del killer con quella di Mangione.
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