L'ultimo saluto ad Eleonora Giorgi. Folla di fan e vip
AGI - Una grande folla di gente comune, personaggi del mondo del cinema, dello spettacolo, della cultura, turisti incuriositi dalla moltitudine di persone presenti, è pronta ad accogliere davanti alla Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo il feretro di Eleonora Giorgi, attrice amatissima scomparsa per un tumore lunedì scorso. A celebrare le esequie sarà monsignor Antonio Staglianò, vescovo emerito di Noto e da novembre rettore della basilica romana di Santa Maria in Montesanto, nota anche come Chiesa degli Artisti. Per il suo ultimo saluto è stata la stessa Eleonora Giorgi a lasciare l'indicazione di due canzoni da suonare per l'ingresso e per l'uscita dalla messa funebre: 'A whiter shade of pale' (1969) dei Procol Harum e 'Wish you were here' (1975) dei Pink Floyd. "Eleonora sa di avere un cancro. Puoi affidarti a un miracolo ma sai anche che se vuoi lottare non c'è tanto spazio. Anche un mese, anche due mesi puoi lottare solo soffrendo, solo entrando nel tunnel di un dolo

AGI - Una grande folla di gente comune, personaggi del mondo del cinema, dello spettacolo, della cultura, turisti incuriositi dalla moltitudine di persone presenti, è pronta ad accogliere davanti alla Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo il feretro di Eleonora Giorgi, attrice amatissima scomparsa per un tumore lunedì scorso.
A celebrare le esequie sarà monsignor Antonio Staglianò, vescovo emerito di Noto e da novembre rettore della basilica romana di Santa Maria in Montesanto, nota anche come Chiesa degli Artisti. Per il suo ultimo saluto è stata la stessa Eleonora Giorgi a lasciare l'indicazione di due canzoni da suonare per l'ingresso e per l'uscita dalla messa funebre: 'A whiter shade of pale' (1969) dei Procol Harum e 'Wish you were here' (1975) dei Pink Floyd.
"Eleonora sa di avere un cancro. Puoi affidarti a un miracolo ma sai anche che se vuoi lottare non c'è tanto spazio. Anche un mese, anche due mesi puoi lottare solo soffrendo, solo entrando nel tunnel di un dolore, che è qualcosa di tremendo. Ma lo fa, accetta questa sfida del dolore, di mettersi addosso questa corona di spine". Lo dice Antonio Staglianò nell'omelia funebre per Eleonora Giorgi nella chiesa degli artisti e Piazza del Popolo. Il sacerdote ricorda che se n'è andato per lo stesso male che ha ucciso l'attrice a 71 anni anche un suo caro amico, il professor Giovanni Scambia, noto oncologo del policlinico Gemelli.
"Adesso voi siete responsabili di questa bellezza corporea di vostra madre che è morta. Il suo corpo entrerà in un processo di putrefazione oppure di cremazione". Suscita un brusio la frase di monsignor Staglianò nella sua omelia funebre nella Chiesa degli Artisti in cui si rivolge ai figli di Eleonora Giorgi. "Quando Eleonora comparirà di fronte alle porte del padre eterno - riprende il sacerdote dopo una breve pausa - si accorgerà che nella luce del suo corpo splendono luci come maggiorate e chiederà al Padre eterno da dove derivano queste luci? Il Padre eterno dirà che sono le luci di tutti coloro che dopo la tua morte hanno operato il bene, hanno vissuto nell'amicizia, di affetto e di amore come tu hai insegnato loro. Eleonora, sarai indimenticabile per le tracce che hai lasciato, per l'amore che hai sofferto e poi donato, per la libertà offerta e il perdono".
Qual è la vostra reazione?






