L’UNESCO ha aggiunto nuove tradizioni alla lista del Patrimonio Culturale Immateriale
L'UNESCO ha aggiunto 66 novità alla lista del Patrimonio Culturale Immateriale: dal sake giapponese alle uova pasquali ucraine.
Viaggiare non significa solamente saltare da un’attrazione all’altra, visitare musei o fotografare monumenti storici. Per scoprire un luogo nella sua interezza bisogna immergersi anche nella sua cultura provando esperienze autentiche che ci aiutino a comprendere la storia e le tradizioni della meta che abbiamo scelto. Se trovarle non è sempre impresa facile, possiamo affidarci all’UNESCO che, ogni anno, pubblica una lista con le tradizioni da preservare perché considerate un Patrimonio Culturale Immateriale.
I diversi membri dell’organizzazione che compongono l’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) si incontrano per discutere e concordare nuovi elementi da aggiungere alla loro lista. Questi possono essere canzoni, danze, rituali, abiti, festival, celebrazioni, cerimonie, piatti tipici, artigianato, opere d’arte e molto altro ancora provenienti da tutto il mondo. Quali sono le novità di quest’anno? Scopriamole insieme!
Le tradizioni europee aggiunte alla lista UNESCO
Tutta una serie di prodotti e tradizioni provenienti dall’Europa sono entrati nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale da proteggere secondo l’UNESCO, come la maestria dei restauratori di tetti in zinco parigini. Si tratta di una lavorazione particolare e complessa: chi la esegue deve possedere le conoscenze e le abilità necessarie per restaurare i tetti degli edifici in stile Haussmann costruiti a Parigi nel XIX secolo. Con quasi l’80% dei tetti di Parigi rivestiti di zinco, questa lavorazione modella l’identità unica del paesaggio urbano e viene trasmessa attraverso un programma di apprendistato, in cui gli apprendisti alternano teoria, lezioni pratiche ed esperienza pratica sui cantieri.
Dall’Ucraina, invece, si è deciso di preservare l’antica tradizione delle Pysanka, ossia l’arte della decorazione delle uova: i motivi e simboli tipici vengono applicati all’uovo utilizzando la cera, successivamente immerso nella tintura, coprendo tutto tranne le aree cerate. Il processo viene ripetuto per ottenere il motivo e i colori desiderati che rappresentano i desideri e i messaggi personali di chi li realizza. Si tratta di un riconoscimento importante considerando il coinvolgimento del Paese nella guerra contro la Russia e il rischio che tradizioni come questa vengano perdute.
Come piatto tradizionale è stato inserito il mulgi puder tipico dell’Estonia, a base di patate e orzo, consumato quotidianamente nella regione di Mulgimaa, mentre l’Italia e la Spagna compaiono insieme nella tradizione legata al suono manuale delle campane. Le campane vengono suonate come strumenti musicali, singolarmente o in gruppo, con stili e tecniche locali distinti e mostrano le capacità e le conoscenze dei singoli campanari.
Le tradizioni provenienti dal resto del mondo
Nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO sono state inserite anche due tradizioni la cui pratica è in declino e che rischia di essere abbandonata. Queste sono la Reog Ponorogo Performing Art, una danza teatrale indonesiana secolare, e il rituale del Wosana del Botswana.
Tra le altre tradizioni citiamo le conoscenze e le abilità tradizionali legate alla produzione di sake con il fungo koji in Giappone: il sake è una bevanda alcolica a base di cereali e acqua, profondamente radicata nella cultura giapponese. Gli artigiani utilizzano il koji, una muffa, per convertire l’amido degli ingredienti in zucchero, supervisionando il processo per assicurarsi che la muffa cresca in condizioni ottimali, regolando temperatura e umidità secondo necessità. Considerato un dono sacro delle divinità, il sake è indispensabile in festival, matrimoni, riti di passaggio e altre occasioni socio-culturali.
Tra le tradizioni inserite nella lista compaiono anche il formaggio Minas del Brasile, ottenuto attraverso un processo di produzione artigianale che coinvolge conoscenze e tecniche sviluppate da piccoli produttori rurali a Minas Gerais, il Qiang New Year Festival della Cina e le pratiche ed espressioni culturali legate al Krama, un tessuto tradizionale intrecciato tipico della Cambogia. Se siete curiosi di scoprire tutte le 66 novità introdotte dall’UNESCO, trovate la lista completa sul sito ufficiale dell’organizzazione.
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