Se immaginiamo di ascoltare un ruggito nella savana africana, probabilmente ci viene in mente quello potente e caratteristico del leone. Ma in quelle aree vivono anche altri felidi: i leopardi, che si fanno notare con un ruggito molto particolare, che ricorda il suono prodotto segando un tronco. È una vocalizzazione fatta da maschi e femmine, usata per attirare partner e marcare il territorio. Potete ascoltare il ruggito del leopardo qui sopra.
Ascolta la voce del leopardo
Jonathan Growcott della University of Exeter (Uk) e colleghi hanno condotto uno studio nel Parco nazionale Nyerere in Tanzania, a cui dedichiamo un articolo sul numero 390 di Focus (sotto, la copertina). Hanno scoperto che ogni leopardo ha un suo ruggito unico e personale. Si era rilevato che anche altri rappresentanti del genere Panthera, come la tigre e il leone, hanno ruggiti individuali e ora ciò è emerso anche nel leopardo (Panthera pardus).
Questo felide, abile nell'arrampicarsi sugli alberi (i maschi pesano fino a oltre 70 kg, le femmine oltre 40), diffuso con varie sottospecie in Africa e Asia, può essere identificato dalle rosette sul mantello, uniche per ogni animale. I ricercatori hanno associato alle immagini dei singoli individui, scattate con fototrappole, i ruggiti registrati in corrispondenza del loro passaggio. Così hanno visto che l'audio può essere un metodo di identificazione e quindi di monitoraggio di questi animali. Come spiega Growcott, «per gli animali che producono suoni, il monitoraggio acustico (sempre più proposto dagli scienziati, ndr) ci permette di capire dove una specie vive e anche quanti individui ci sono in una popolazione. Uno dei suoi vantaggi è che può essere utilizzato per coprire un'area estesa, in modo più efficiente in termini di costi e tempo». .