Macchine tessili, nel 2024 ordini giù del 16%, preoccupazione per il 2025: pesa il calo della domanda dall’estero

L'indice degli ordini di macchine tessili ha fatto registrare nel 2024 una flessione del 16% rispetto alla media del 2023. A contribuire a questo risultato sono anche i dati relativi al quarto trimestre dell'anno (-19%). Determinante il calo della raccolta ordini sui mercati esteri, su cui pesano le incertezze di matrice geopolitica. L'articolo Macchine tessili, nel 2024 ordini giù del 16%, preoccupazione per il 2025: pesa il calo della domanda dall’estero proviene da Innovation Post.

Macchine tessili, nel 2024 ordini giù del 16%, preoccupazione per il 2025: pesa il calo della domanda dall’estero

L’industria delle macchine tessili archivia un 2024 in calo, con l’indice degli ordini che ha fatto registrare una flessione del 16% rispetto alla media del 2023. A pesare sul risultato soprattutto la contrazione della domanda estera (-19%), mentre il mercato interno ha mostrato segni di ripresa (+10%). A renderlo noto è l’Ufficio Studi di ACIMIT, l’Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine Tessili.

I dati dell’ultimo trimestre

A contribuire a questo risultato sono gli ultimi dati relativi al quarto trimestre dell’anno: l’indice degli ordini ha subito un calo del 19%, attestandosi a 49,6 punti. Si tratta di un dato che va letto considerando che la base 100 è quella del 2021: in tre anni gli ordini si sono sostanzialmente dimezzati.

Anche in questo trimestre, come nel resto dell’anno, si è osservata una lieve crescita degli ordini raccolti sul mercato interno (+6%), a fronte di una flessione più marcata sui mercati esteri (-22%). L’incremento degli ordini in Italia ha portato l’indice a fissarsi a 58,5 punti, mentre il calo all’estero lo ha fatto scendere a 48,3 punti.

Preoccupazione per il 2025

“L’indice degli ordini relativo al periodo ottobre-dicembre 2024, elaborato dal nostro Ufficio Studi, conferma una raccolta ordini ancora debole. Soprattutto all’estero continua il trend negativo della domanda di macchinari”, ha commentato Marco Salvadè, presidente di ACIMIT. “In base ai dati aggiornati a ottobre 2024 le nostre esportazioni mostrano un ridimensionamento in tutti i principali mercati di sbocco. Infatti, ad eccezione del mercato cinese, in Turchia, India, Stati Uniti e Germania si osserva una flessione rispetto al medesimo periodo 2023”.

Per quanto riguarda il mercato interno, l’indice degli ordini risulta in leggero aumento, nonostante il piano Transizione 5.0 non abbia ancora prodotto gli effetti sperati in termini di investimenti in macchinari. “Resta, tuttavia, la preoccupazione per il 2025”, osserva Salvadè. “Il contesto geopolitico a livello globale alimenta l’incertezza di imprenditori e consumatori, anche a seguito delle prime decisioni commerciali prese dall’amministrazione Trump. In Italia, invece, preoccupano gli alti costi energetici che colpiscono la manifattura in generale”.

C’è ottimismo invece sul fronte della transizione green: “Per quanto riguarda l’industria tessile l’adeguamento delle aziende alle sempre più stringenti normative UE in termini di sostenibilità e circolarità potrebbe rappresentare un’occasione di sviluppo del business anche per i costruttori italiani di macchinario tessile”.

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