Macy’s rallenta nel Q3 (-2,4%), ma non pesa la frode del dipendente
Un trimestre sottotono per Macy’s, che ha registrato un calo delle vendite e degli utili, con una conseguente revisione al ribasso della guidance per il full year. Ma a pesare non sono state – come inizialmente supposto – le spese pari a 154 milioni di dollari occultate da un dipendente della catena di distribuzione statunitense, […]
Un trimestre sottotono per Macy’s, che ha registrato un calo delle vendite e degli utili, con una conseguente revisione al ribasso della guidance per il full year. Ma a pesare non sono state – come inizialmente supposto – le spese pari a 154 milioni di dollari occultate da un dipendente della catena di distribuzione statunitense, che ha ritardato la condivisione del bilancio relativo al terzo trimestre.
Nel dettaglio, le vendite nette di Macy’s sono diminuite nel complesso del 2,4% a 4,7 miliardi di dollari (pari a 4,4 miliardi di euro al cambio di oggi), mentre quelle del brand omonimo sono scese del 3% ad eccezione di profumi e abbigliamento sportivo maschile e femminile, che hanno tenuto. Le vendite comparabili delle prime 50 sedi Macy’s sono aumentate dell’1,9% grazie ad un gradimento dell’esperienza sempre maggiore dei clienti riferibile ad investimenti in personale, merchandising, presentazione visiva ed eventi.
Le vendite nette di Bloomingdale sono aumentate dell’1,4%, e i principali driver sono stati l’abbigliamento contemporaneo, nil beauty e il tech, mentre quelle di Bluemercury sono aumentate del 3,2%, rappresentando il quindicesimo trimestre consecutivo di crescita delle vendite comparabili. I clienti hanno continuato a rispondere bene alla vasta offerta di prodotti per la cura della pelle.
L’utile netto a 28 milioni di dollari dai 41 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, mentre l’utile operativo è sceso a 64 milioni di dollari dagli 83 milioni di dollari del 2023.
Gli ‘altri ricavi’, che includono i ricavi netti delle carte di credito e quelli di Macy’s Media Network, pari a 161 milioni di dollari, sono diminuiti di 17 milioni di dollari, ovvero del 9 per cento. Quanto alla prima voce, le carte hanno mostrato una flessione del 15,5%, a 120 milioni di dollari. Invece gli strumenti digitali e app di Macy’s per il crm e l’assistenza sono aumentati di 5 milioni di dollari, ovvero del 13,9%, attestandosi a 41 milioni di dollari, grazie ad un numero maggiore di inserzionisti e campagne.
L’azienda attualmente alle prese con un tentativo di svolta sotto la guida dell’amministratore delegato Tony Spring, che tuttavia ancora non mostra grandi frutti, fatta esclusione per Bloomingdale’s e Bluemercury (ciononostante alcuni investitori e attivisti hanno caldeggiato l’idea di una cessione dei due marchi). Sulle previsioni, infatti, l’azienda ha riferito di prevedere un utile annuo rettificato per azione di 2,25-2,50 dollari, rispetto alla precedente previsione di 2,34-2,69 dollari. Mentre è positiva la proiezione sulle vendite per il 2024, con una stima tra i 22,3 miliardi e i 22,5 miliardi rispetto alla precedente di 22,1 miliardi e 22,4 miliardi.
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