Magma Racing Team - La Genesis (Hyundai) di una nuova endurance
Tutte le strade, ormai, portano a Dubai. Non è un caso quindi, che in una calda notte dei primi di dicembre, sotto gli 829 metri della torre che svetta nel deserto che fu, c'erano un italiano, io, una manciata di francesi, un nugolo di coreani, un manipolo di inglesi e qualche americano. Per inciso, anche se può far ridere, non è una barzelletta. Ma una di quelle cose che potrebbe passare alla storia. Il menu à la carte prevede la presentazione del team di endurance del gruppo Hyundai, tecnicamente il Genesis Magma Racing Team. In realtà è lo specchio dei tempi, ormai maturi perché anche la Corea possa incominciare a tifare le proprie macchine. Dopo averle vendute già in tutto il mondo. da queste cose che si capisce che la terra è tonda, e gira. E se da una parte scende la notte, dall'altra albeggia già il nuovo giorno. Il gruppo che sta preparando la squadra (contando tutti, dagli ingegneri in su o in giù, stiamo parlando di 700 persone), è un dream team. Il capo cordata, ovviamente
Tutte le strade, ormai, portano a Dubai. Non è un caso quindi, che in una calda notte dei primi di dicembre, sotto gli 829 metri della torre che svetta nel deserto che fu, c'erano un italiano, io, una manciata di francesi, un nugolo di coreani, un manipolo di inglesi e qualche americano. Per inciso, anche se può far ridere, non è una barzelletta. Ma una di quelle cose che potrebbe passare alla storia. Il menu à la carte prevede la presentazione del team di endurance del gruppo Hyundai, tecnicamente il Genesis Magma Racing Team. In realtà è lo specchio dei tempi, ormai maturi perché anche la Corea possa incominciare a tifare le proprie macchine. Dopo averle vendute già in tutto il mondo. da queste cose che si capisce che la terra è tonda, e gira. E se da una parte scende la notte, dall'altra albeggia già il nuovo giorno.
Il gruppo che sta preparando la squadra (contando tutti, dagli ingegneri in su o in giù, stiamo parlando di 700 persone), è un dream team. Il capo cordata, ovviamente, è Luc Donckerwolke, seguito a ruota da Cyril Abiteboul e a cascata da pochissimi altri eletti (tra cui il responsabile tecnico, che di Formula 1 ne ha fin sopra ai capelli e che, guardando il calendario meno denso dell'endurance ha detto, finalmente riuscirò a stare più a casa. E magari con la seconda moglie mi andrà meglio che con la prima). In realtà, però, c'è di più. Se non addirittura di meglio. Quello che ufficialmente sarebbe un advisor e che, praticamente, è un motivatore, ottantenne. Nome, mica tanto in codice: Ickx, Jackie Ickx. Ovvio che la domanda sorga spontanea. Ma perché? Me lo spiega Luc. "Se oggi stiamo festeggiando la nascita del Genesis Magma Racing Team, è tutta colpa sua", dice indicando il campionissimo. Luc, belga pure lui, è nato in Perù ed è cresciuto in Sud Africa. E la verità è che da ragazzo non vedeva l'ora di tornare in Europa solo per andare alla 24 ore di Le Mans. A vedere il suo eroe, Ickx. Voilà.
Passano gli anni, i bimbi crescono Morale della favola, Luc, designer nonché grande capo in Corea, oltre che Car Person of the Year nel 2022, scopre che nei weekend si annoia: perché gli mancano le corse. Detto così sembra niente, ma in Corea, oggi come oggi, quella voglia lì se ce l'hai, te la devi tenere. "Ormai ci siamo, sento che le nuove generazioni sono pronte. Basta solo far scoppiare la scintilla", della passione. Tipo creare una scuderia coreana, come ti sembra come soluzione? A Jackie Ickx piacque. A tal punto che quando s'incontrarono, a fine 2022, e Luc gli disse "vieni in Corea a vedere che aria tira", Jackie lo prese in parola. Molto in parola. Visto che era a Dubai per il debutto in società di questo nuovo team. Che, per la cronaca, nel 2026 correrà con due auto nella categoria LMDh Hypercar del WEC (World Endurance Championship) e, l'anno dopo, nell'IMSA (International Motor Sports Association). " una questione di allineamento di stelle, tutto qui", parla di congiunture astrali, di uomini che si ritrovano, di passioni non sopite. E di nuove sfide. Ragazzi, è pur sempre quell'Ickx col sorriso che sa di una serie di podi tutti da godere: di Le Mans o Formula 1 che sia (ma anche Dakar, perché no).
Voli pindarici a parte, Cyril Abiteboul, presidente di Hyundai Motorsport, e team principal della Magma Racing, tira fuori il target da raggiungere, il goal è vincere a Le Mans. Certo che avere alle spalle un costruttore forte come Hyundai aiuta, ma per essere i migliori ci vuole la gente giusta. Signore e signori, si dichiara aperta la caccia.
Qual è la vostra reazione?