Malattia in Congo: c'entra la malaria?

Per l'OMS la malaria, per il quinto anno di fila in ascesa, sarebbe una concausa dei sintomi in alcuni pazienti colpiti dall'infezione in Congo.

Malattia in Congo: c'entra la malaria?
Dieci pazienti colpiti dall'infezione ancora senza nome che dilaga nel Congo sudoccidentale sono risultati positivi alla malaria. Lo ha reso noto il 10 dicembre il Direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che precisa, però, che i pazienti potrebbero essere interessati da più di una malattia simultaneamente, e che ulteriori analisi dovranno accertare quale sia la causa diretta dei sintomi delle ormai 406 persone interessate dalla febbre misteriosa.. Sintomi compatibili con alcune malattie note. Ricordiamo che i sintomi della malattia sconosciuta registrata nelle ultime settimane nella zona sanitaria di Panzi, nella provincia di Kwango nella Repubblica Democratica del Congo, includono febbre persistente, mal di testa, naso che cola, difficoltà respiratorie, tosse, vomito e anemia (cioè un numero insufficiente di globuli rossi nel sangue, per il trasporto di ossigeno). In base a quanto affermato in un aggiornamento dell'OMS sulla situazione: «Dato il quadro clinico e i sintomi riportati, e il numero di decessi associati, si stanno considerando come potenziali cause la polmonite acuta, l'influenza, la CoViD-19, il morbillo e la malaria, oltre alla malnutrizione come fattore contribuente». Tutti i casi gravi riportati riguardavano persone gravemente malnutrite. Finora ci sono stati 31 decessi per la misteriosa malattia.. La malaria è endemica in quell'area del Congo. Abdi Mahamud, Direttore ad interim del coordinamento emergenze e risposte dell'OMS, ha dichiarato che la malaria è endemica nella zona sanitaria di Panzi, e che la stagione delle piogge ha portato un aumento delle malattie respiratorie (per esempio, nella capitale Kinshasa sono in aumento i casi di influenza e di covid). Fortunatamente i dati epidemiologici finora raccolti non sembrano indicare un aumento esplosivo dei casi o dei decessi, ma l'alto tasso di morti nei bambini e negli adolescenti evidenzia le misure urgenti di salute pubblica necessarie nella zona di Panzi.. Negli ultimi mesi, quella regione è stata colpita da un peggioramento dell'insicurezza alimentare, da una scarsa copertura vaccinale e da un accesso molto limitato alle strutture sanitarie per la diagnosi e le cure dignitose delle malattie più diffuse. Per le difficoltà nel raggiungere la zona, mancano medicinali e personale sanitario, e le misure di controllo della malaria sono pertanto insufficienti.. La lotta alla malaria procede al rallentatore. Proprio alla malaria è dedicato il rapporto OMS World malaria report 2024, pubblicato l'11 dicembre. Secondo il documento, basato sui più recenti dati disponibili, i casi di malaria sono aumentati per il quinto anno consecutivo: nel 2023 ci sono stati infatti 263 milioni di casi stimati e 597.000 decessi in tutto il mondo. Si tratta di 11 milioni di casi in più rispetto al 2022, e all'incirca dello stesso numero di morti, il 95% delle quali avvenute nel continente africano, dove molte persone non hanno ancora accesso ai servizi necessari per prevenire, diagnosticare e curare la malaria.. Nonostante alcune note di ottimismo, come l'introduzione in 17 Paesi dei vaccini contro la malaria per i bambini sotto i 5 anni, che hanno ridotto i decessi del 13%, e lo sviluppo di zanzariere per i letti, rese più efficace contro le zanzare della malaria grazie a più di un tipo di insetticida, molto resta da fare, per ridurre le disuguaglianze nell'accesso alla salute.. Solo la metà delle persone a rischio malaria in Africa subsahariana dorme protetto da reti spruzzate con insetticida, e solo il 45% delle donne in gravidanza nella regione ha ricevuto le tre dosi di terapia antimalarica preventiva raccomandate. Circa 80 milioni di persone che vivono in Paesi a rischio malaria si trova nello status di rifugiato o sfollato interno, condizioni che rendono ancora più difficile l'accesso a prevenzione e cure. Lo scorso anno sono stati investiti circa 4 miliardi di dollari per combattere la malaria, meno della metà della cifra che sarebbe necessaria per controllare l'epidemia.. Intanto avanza la malaria resistente ai trattamenti più efficaci disponibili, le zanzare stanno sviluppando resistenza crescente agli insettici usati sulle zanzariere, e mutazioni genetiche del parassita della malaria fanno perdere efficacia ai test per rilevarla. Nel sudest asiatico, si sta diffondendo una forma di malaria fulminante portata da un diverso parassita, il Plasmodium knowlesi. L'avanzata di questa forma di malaria ha guadagnato interesse medico negli ultimi due decenni, per la possibilità che si diffonda altrove con gli spostamenti dell'uomo e i cambiamenti climatici.. La malaria e la crisi climatica. Pesa su questa situazione anche la crisi climatica, che ha aumentato il rischio di inondazioni e cicloni, che creano i terreni acquitrinosi ideali per la riproduzione delle zanzare e rendono ancor più difficile accedere alle strutture sanitarie. Un altro rapporto sulla malaria, pubblicato lo scorso mese dal Malaria Atlas Project della Boston Consulting Group, stima che a causa degli eventi climatici estremi, l'Africa potrebbe registrare 550.000 decessi aggiuntivi causati dalla malaria tra il 2030 e il 2049..

Qual è la vostra reazione?

like

dislike

love

funny

angry

sad

wow