Mango punta sugli Usa per il suo upgrade: sarà un marchio premium

Mango punta al rafforzamento in America e al posizionamento premium. Il retailer spagnolo di fast-fashion ha in programma infatti l’apertura di 42 nuovi punti vendita negli Stati Uniti entro la fine dell’anno e il lancio di altri 20 negozi nel 2025, con l’obiettivo che il Paese a stelle e strisce diventi uno dei primi tre […]

Mango punta sugli Usa per il suo upgrade: sarà un marchio premium
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Mango punta al rafforzamento in America e al posizionamento premium. Il retailer spagnolo di fast-fashion ha in programma infatti l’apertura di 42 nuovi punti vendita negli Stati Uniti entro la fine dell’anno e il lancio di altri 20 negozi nel 2025, con l’obiettivo che il Paese a stelle e strisce diventi uno dei primi tre mercati del gruppo in termini di fatturato nel 2026, secondo quanto dichiarato dal colosso spagnolo in una nota.

Come riporta Cnbc, il piano di espansione da 70 milioni di dollari (circa 66,7 milioni di euro) comprende un nuovo centro logistico fuori Los Angeles e circa 600 nuovi posti di lavoro, portando l’organico dell’azienda negli Stati Uniti a circa 1.200 dipendenti entro il prossimo anno. “Si tratta di un impegno a lungo termine”, fa sapere l’amministratore delegato di Mango Toni Ruiz alla testata americana. “Abbiamo anche l’opportunità di avere negozi più grandi negli Stati Uniti”, ha sottolineato, aggiungendo che Mango aprirà alcuni negozi multilinea con articoli per uomo e bambino.

In aggiunta, quest’anno le vendite di Mango negli Stati Uniti sono cresciute di oltre il 10% e l’azienda prevede di registrare un’altra crescita double digit l’anno prossimo.

Attualmente, il mercato più grande di Mango è il suo paese natale, la Spagna, mentre gli Stati Uniti sono tra i suoi primi cinque mercati. Come già anticipato, l’azienda punta però ad aumentare le vendite nel Paese in modo da poter entrare nei primi tre. L’obiettivo fa parte di un piano strategico più ampio di Mango incentrato sulla crescita delle vendite da circa 3,1 miliardi di euro all’anno a 4 miliardi di euro entro il 2026.

Con questa strategia l’azienda spagnola sta cercando di riposizionarsi come marchio premium, cercando di scrollarsi di dosso l’allure di brand di fast fashion. Il suo processo di progettazione avrà una durata tra i sette e gli otto mesi e tutto sarà progettato internamente a Barcellona, ​​ha detto Ruiz a Cnbc. “Internamente abbiamo tutto il design, tutti i modelli, tutti gli accessori: questo è molto importante per noi, quindi il 100% è fatto qui. Abbiamo anche 500 persone che si prendono cura del prodotto dall’inizio alla fine”, ha asserito il manager. “Stiamo cercando di elevare. Cosa significa elevare? Pensiamo che il nostro cliente apprezzi molto questa creatività, questo design, questo stile personale. Ecco perché stiamo spingendo molto, non solo in termini di qualità, di design ma anche, perché no? di prezzi. Perché la nostra proposta sta migliorando”.

Ruiz ha inoltre affermato che i piani di crescita di Mango negli Stati Uniti si focalizzano sui negozi fisici, perché una presenza fisica consentirà all’azienda di avvicinarsi ai consumatori e di raccontare la propria storia in un modo nuovo. Dopo aver aperto store a New York, Florida, Texas, Georgia, California, Pennsylvania e Massachusetts, l’azienda ha infatti già inaugurato lo scorso ottobre un nuovo punto vendita al 950F Street, nel cuore del centro di Washington, DC. Il negozio è il quarto di Mango nella Capitol Region, dopo i lanci a Westfield Montgomery, Tysons Corners Center e Pentagon City all’inizio di quest’anno. E per la sua prossima fase di crescita il retail ha rivolto la sua attenzione alla Sun Belt, guidata dalle intuizioni dell’e-commerce, che rappresenta il 33% del suo business.

Il colosso spagnolo si unisce alla scia di una serie di altri concorrenti internazionali, come la svedese H&M, la spagnola Zara e la giapponese Uniqlo, che si sono rivolte al mercato statunitense per puntare a un rafforzamento in termini di vendite e di immagine.

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