Marcolin sceglie la fotografia per interpretare il dna di Web Eyewear

In concomitanza con Mido 2025 il gruppo Marcolin ha introdotto un formato di presentazione inedito. Oltre alla consolidata presenza all’interno della fiera milanese, sabato 8 febbraio il player veneto ha allestito l’inedita mostra ‘Framing Light’, un esclusivo progetto fotografico dedicato all’house brand Web Eyewear che ha visto  cinque fotografi italiani interpretare e rilanciare i valori […]

Marcolin sceglie la fotografia per interpretare il dna di Web Eyewear
https://www.pambianconews.com/wp-content/uploads/2025/02/marcolin-1.jpg

In concomitanza con Mido 2025 il gruppo Marcolin ha introdotto un formato di presentazione inedito. Oltre alla consolidata presenza all’interno della fiera milanese, sabato 8 febbraio il player veneto ha allestito l’inedita mostra ‘Framing Light’, un esclusivo progetto fotografico dedicato all’house brand Web Eyewear che ha visto  cinque fotografi italiani interpretare e rilanciare i valori del marchio.

La retrospettiva, organizzata presso il Salone dei Tessuti, è stata preceduta da Marcolin Talk, l’innovativa piattaforma di dialogo creata dal gruppo eyewear che dopo aver fatto tappa Shanghai e New York è tornata a Milano. Protagonisti del panel il rinomato fotografo Stefano Guindani, la creative director di Marcolin Lara Marogna e il creative director Paolo Iabichino moderati dallo scrittore e fashion strategic consultant Andrea Batilla. Tutti gli ospiti presenti si sono confrontati sull’evoluzione della comunicazione di brand, circondati dai lavori di Gaia Bonanomi, Camilla Ferrari, Giulia Mantovani, Nicolò Parsenziani e dello stesso Guindani.

“‘Framing Light’ parte da una smaterializzazione che abbiamo intrapreso quando abbiamo ripensato al concetto di Web Eyewear, significa parlare di un oggetto attraverso i suoi aggettivi e non attraverso l’oggetto in sé – ha spiegato a PambiancoTV Lara Marogna -. Per Web Eyewear la trasparenza e il gusto sono due dei valori di base, abbiamo voluto chiedere al fotografo, che riesce a vedere attraverso una lente, come noi vediamo attraverso gli occhiali, e dipinge con la luce e la trasparenza. Questa affinità è molto affascinante quindi abbiamo chiesto di essere interpretati da questi cinque fotografi”.

“Il talk affronta alcune riflessioni sul senso dei valori di Web Eyewear, sul senso della fotografia, su cosa li accomuna. Si parla di cosa significa reinterpretare un brand che è presente, oggi la storia di Marcolin è quella di un’azienda che vuole essere il miglior partner per interpretare gli stilemi dei brand. Sono stili e narrative di label già preesistenti, creare una storia nella quale da attori diventiamo registi è stato un percorso molto diverso che ci ha insegnato tanto”, ha raccontato la creative director.

Marogna ha descitto la nuova collezione di Web Eyewear esposta nel padiglione 1 di Rho Fiera Milano come un “atto teatrale” giocato intorno alla trasparenza in tre momenti diversi a partire dalla stratificazione: “Un momento di luce che sta all’interno di un guscio, come fosse una virtù all’interno delle persone, una qualità ottica che danza con la luce. Nel secondo atto di Web Eyewear abbiamo voluto liberare questa virtù attraverso una parte tutta cristallina che pemette di vedere i meccanismi e le costruzioni interne, lasciando spazio alla curiosità dell’utente per osservare l’interno. Infine il consolidamento che va ad annebbiare un po’ la trasparenza, una sorta di narrativa creata intorno a questi valori che contraddistinguono Web Eyewear”.

Un anno fa Fabrizio Curci, CEO & general manager di Marcolin, aveva annunciato ai microfoni di PambiancoTV l’accordo di licenza in esclusiva mondiale, valido fino al 2029, per il design, la produzione e distribuzione di occhiali da sole e montature da vista Christian Louboutin. All’interno dello stand Marcolin è stato possibile scoprire i pimi modelli della partnership. “Christian Louboutin è stato un marchio divertente anche nello sviluppo perché ricco di creatività e dettagli molto riconoscibili, ci ha stimolato molto. La collezione gioca intorno a un lusso può permettersi una parte di follia e divertimento”, ha spiegato Marogna.

Altra novità è stata la prima linea eyewear di K-Way realizzata da Marcolin che ha attratto buyer, stampa e addetti ai lavori. “K-Way è un brand molto interessante perché è una scelta smart, è tra i pochi esempi in cui il nome di un marchio diventa un vocabolo da dizionario che identifica un oggetto. K-Way gioca sulla  tattilità, sul tag e i colori riconoscibili del marchio. È un acquisto per un utente che vuole sentirsi smart, casual, outdoor con una punta di divertimento”, ha dichiarato la creative director.

Infine Ic! Berlin, rilevato da Marcolin nel 2023, “cuore tecnologico” del gruppo. “È un brand che lavora su un’estrema precisione utilizzando materiali che derivano da automotive come il carbonio e l’acciaio, stiamo facendo un lavoro con il team di Ic! Berlin per riscaldarlo da un punto di vista espressivo, è stato aggiunto l’acetato utilizzato come raw asset, come fosse appena uscito dalla macchina di produzione. Non mancano idee più fashion che giocano sul concetto di automotive, di mascherina sportiva abbinato all’elemento del carbonio, un immaginario che ci riporta a un mondo tecnico”, ha concluso Marogna.

Qual è la vostra reazione?

like

dislike

love

funny

angry

sad

wow