Meloni e Almasri, Cerno smaschera il "golpetto piccolo-borghese" della sinistra

"Una noia mortale": così Tommaso Cerno ha definito il nuovo capitolo di una storia, firmata dalla sinistra, ormai troppo prevedibile. Ospite all'edizione delle 19.00 del Tg4, il direttore de Il Tempo ha paragonato il caso Almasri e gli attacchi delle opposizioni a Giorgia Meloni a una serie tv senza colpi di scena. "Sai quando inizi a seguire una serie televisiva, poi ti appassioni e segui la seconda stagione? Qui siamo alla dodicesima ed è una noia mortale, tutto prevedibile. Tutto scritto male. Una sceneggiatura arrabattata, con il capo della sinistra che fa da burattinaio facendo finta di non farlo, ma non vale un'unghia dei suoi predecessori, di quelli che crearono il tentativo di golpe contro Silvio Berlusconi", ha detto in diretta Cerno, riferendosi all'avviso di garanzia inviato alla premier per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del generale libico.      Un golpe, quello che aveva l'obiettivo di colpire il Cavaliere, "mai riuscito

Meloni e Almasri, Cerno smaschera il "golpetto piccolo-borghese" della sinistra

"Una noia mortale": così Tommaso Cerno ha definito il nuovo capitolo di una storia, firmata dalla sinistra, ormai troppo prevedibile. Ospite all'edizione delle 19.00 del Tg4, il direttore de Il Tempo ha paragonato il caso Almasri e gli attacchi delle opposizioni a Giorgia Meloni a una serie tv senza colpi di scena. "Sai quando inizi a seguire una serie televisiva, poi ti appassioni e segui la seconda stagione? Qui siamo alla dodicesima ed è una noia mortale, tutto prevedibile. Tutto scritto male. Una sceneggiatura arrabattata, con il capo della sinistra che fa da burattinaio facendo finta di non farlo, ma non vale un'unghia dei suoi predecessori, di quelli che crearono il tentativo di golpe contro Silvio Berlusconi", ha detto in diretta Cerno, riferendosi all'avviso di garanzia inviato alla premier per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del generale libico. 

 

 

Un golpe, quello che aveva l'obiettivo di colpire il Cavaliere, "mai riuscito", ma almeno "fatto da professionisti". Scenario diverso da quello attuale. "Qui siamo a quelli che dipingono per strada e credono di essere Picasso. Una cosa di una tristezza inenarrabile. Il golpetto piccolo-borghese, con le opposizioni talmente arrabbiate che decidono di fare lo sciopero del venerdì, le terme del sabato, la domenica vanno a rifarsi un po' il trucco e lunedì verranno in Parlamento a dirci che quattro ministri, che hanno commesso lo stesso reato, però non sono indagati per associazione a delinquere. L'hanno fatto l'uno all'insaputa dell'altro", ha tuonato Cerno.

 

 

Si tratta, ha continuato, di un "ridicolo sceneggiato italiano". La fortuna, secondo il direttore de Il Tempo, è che "esiste ancora lo Stato italiano". "Menomale che abbiamo rimandato indietro questo personaggio e menomale che faremo qualcosa per evitare di continuare a foraggiare cooperative della sinistra che hanno guadagnato miliardi sui criminali e sui clandestini", ha scandito Cerno. Poi un consiglio a Elly Schlein: "Se devi, dovete fare un golpe, imparate dai vostri predecessori, andate a lezione da Massimo D'Alema o Romano Prodi perché siete davvero quelli dell'ultima serie", ha concluso. 

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