Meloni e centrodestra inchiodano la sinistra sullo scandalo Campania. E pure il M5S…

Il blitz della Dda di Salerno, che ha decapitato un giro di falsi permessi di soggiorno, riaccende il dibattito sul tema migranti, con una bufera di polemiche sull'arresto dell'ormai ex tesoriere dem in Campania, Nicola Salvati. Il centrodestra va all'attacco con il vicepremier Matteo Salvini che sui social si dice «sconcertato da queste notizie che coinvolgono i 'buoni e generosi' del Pd». Ma a scendere in campo è anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che si limita a ricordare l'esposto presentato all'Antimafia «per fare luce sulle troppe anomalie» del sistema. «L'immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità - chiosa -. Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità».     Se la premier non infierisce direttamente, dai parlamentari di Fratelli d'Italia partono una serie di stilettate in batteria all'indirizzo del Pd, con il capogruppo a Montecitorio Galeazzo Bignami che ironizza: «Emerge che una certa sinistra sembra essere più sodal

Meloni e centrodestra inchiodano la sinistra sullo scandalo Campania. E pure il M5S…

Il blitz della Dda di Salerno, che ha decapitato un giro di falsi permessi di soggiorno, riaccende il dibattito sul tema migranti, con una bufera di polemiche sull'arresto dell'ormai ex tesoriere dem in Campania, Nicola Salvati. Il centrodestra va all'attacco con il vicepremier Matteo Salvini che sui social si dice «sconcertato da queste notizie che coinvolgono i 'buoni e generosi' del Pd». Ma a scendere in campo è anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che si limita a ricordare l'esposto presentato all'Antimafia «per fare luce sulle troppe anomalie» del sistema. «L'immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità - chiosa -. Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità».

 

 

Se la premier non infierisce direttamente, dai parlamentari di Fratelli d'Italia partono una serie di stilettate in batteria all'indirizzo del Pd, con il capogruppo a Montecitorio Galeazzo Bignami che ironizza: «Emerge che una certa sinistra sembra essere più sodale coi trafficanti anziché solidale coi migranti», e la vicecapogruppo Elisabetta Gardini a rincarare la dose: «Abbiamo dovuto aspettare che l'esposto lo facesse il presidente Meloni: forse dal Pd non ritenevano opportuno autodenunciarsi». Secca la replica dem con il tesoriere del partito, Michele Fina, che annuncia di aver assunto la gestione della tesoreria Campana e ricorda: «Oltre ad aver subito rimosso Salvati dall'incarico di tesoriere, lo abbiamo immediatamente sospeso in via cautelare dall'anagrafe degli iscritti del Pd». Poi contrattacca: «È giusto il caso di osservare che una ministra della Repubblica, rinviata a giudizio per falso in bilancio e sotto indagine per truffa ai danni dello Stato, siede ancora tranquillamente al suo posto, dichiarandosi per altro disinteressata alle opinioni del proprio partito e anche della sua presidente del Consiglio, mentre l'intera maggioranza di governo, giustizialista a giorni alterni, è pronta a rinnovarle la fiducia».

 

 

La diatriba non si placa e per il deputato di Forza Italia e sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, l'inchiesta «pesa come un macigno sul Pd»: «È sempre più evidente che a sinistra esiste una questione politica e morale», aggiunge l'esponente azzurro, mentre per Augusta Montaruli, di FdI, il Pd «predica bene e razzola male». A rimbrottare i dem arriva però anche il Movimento 5 stelle, con il capogruppo alla Camera Riccardo Ricciardi che commenta lapidario: «Ci auguriamo che chi vuole sottoscrivere un accordo con i 5 stelle faccia una pulizia totale in casa propria», mentre il presidente Giuseppe Conte, pur evidenziando la necessità di costruire un'alternativa di governo, avverte: «Per noi l'etica pubblica è fondamentale».

 

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