Mercato italiano<br> - Cardinali (Unrae): è crisi, ma non è colpa della transizione

Incertezza, difficoltà economiche, confusione. E crisi del gruppo Stellantis. Secondo il direttore generale dell'associazione delle Case estere, Andrea Cardinali, sono molte le cause del deterioramento del mercato italiano. Ma non la transizione. Quarto calo consecutivo a doppia cifra. Dall'auto arrivano segnali sempre più preoccupanti Segnali di paralisi, ormai. Non so quale fattore influenzi di più la domanda in questo momento, se l'incertezza, le difficoltà economiche o la confusione.Molti continuano ad attribuire la crisi alla transizione energetica. Quanto di ciò che sta accadendo è "colpa" del 2035. Certamente confusione e incertezza sono legate alla transizione, ma non è la transizione in sé la causa della crisi della domanda. il fatto che questa prospettiva sia stata a lungo e fortemente messa in discussione e che consumatori e imprese non ci capiscano più nulla, che non si sappia con certezza cosa succederà nel 2025 e cosa accadrà tra il 2025 e il 2035. Il governo italiano vu

Mercato italiano<br> - Cardinali (Unrae): è crisi, ma non è colpa della transizione

Incertezza, difficoltà economiche, confusione. E crisi del gruppo Stellantis. Secondo il direttore generale dell'associazione delle Case estere, Andrea Cardinali, sono molte le cause del deterioramento del mercato italiano. Ma non la transizione.

Quarto calo consecutivo a doppia cifra. Dall'auto arrivano segnali sempre più preoccupanti
Segnali di paralisi, ormai. Non so quale fattore influenzi di più la domanda in questo momento, se l'incertezza, le difficoltà economiche o la confusione.

Molti continuano ad attribuire la crisi alla transizione energetica. Quanto di ciò che sta accadendo è "colpa" del 2035.
Certamente confusione e incertezza sono legate alla transizione, ma non è la transizione in sé la causa della crisi della domanda. il fatto che questa prospettiva sia stata a lungo e fortemente messa in discussione e che consumatori e imprese non ci capiscano più nulla, che non si sappia con certezza cosa succederà nel 2025 e cosa accadrà tra il 2025 e il 2035. Il governo italiano vuole anticipare all'inizio del prossimo anno la revisione già prevista per il 2026. Non sappiamo se verrà accolta o no questa richiesta, ma quand'anche venisse accolta non ne conosciamo l'esito. Tutto ciò contribuisce a prolungare l'incertezza. Insieme alla questione dazi - i cui effetti si iniziano a vedere qua e là e che impatteranno su tutto il mercato, non solo sulle Bev cinesi - e alle multe alle Case sulle emissioni, su cui, temo, si interverrà solo a fine 2025.

In questo scenario c'è una possibilità che il governo faccia marcia indietro sulla fine dell'ecobonus?
Non mi sento di escludere nulla, ma in questo momento prevedere le mosse del governo è impossibile.

Sarebbe auspicabile un ripensamento?
No, se l'ecobonus dovesse essere finanziato in misura simbolica. Sì, se invece si portasse avanti una strategia di lungo periodo, per sostenere la transizione apportando i necessari correttivi alla disciplina dell'ecobonus alla luce dell'esperienza insoddisfacente di questi anni. Dalle dichiarazioni che ho letto, però, mi sembra che ora al governo l'ecobonus vada bene solo se finanziato dall'Unione Europea. L'unico segnale dell'esecutivo nella prospettiva della transizione è stata la modifica del fringe benefit, che sembra un provvedimento green ma che in realtà è un aumento della tassazione per l'85% delle flotte aziendali.

Tornando al mercato, date per acquisita una chiusura d'anno in rosso? Cosa prevedete per il 2025?
A questo punto, mi sembra molto probabile che il 2024 chiuda in rosso. Riguardo al 2025 è veramente difficile fare previsioni. La domanda è molto debole e la situazione potrebbe persino precipitare. Come Unrae ci asteniamo dal commentare i dati di singoli marchi o gruppi, ma non possiamo far finta che l'Italia, in questo momento, non stia scontando la crisi Stellantis: un gruppo che alla sua nascita aveva da noi una quota del 38%, e che ancora l'anno scorso valeva un terzo del mercato, ma che continua a perdere più di quest'ultimo. evidente che in questa situazione c'è un effetto trascinamento non trascurabile.

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