Mercato italiano - Il trend negativo prosegue: -4,9% a dicembre
Il mercato italiano dell'auto lanciare nuovi segnali di sofferenza. Secondo i dati del ministero dei Trasporti, dicembre ha visto immatricolare 105.715 vetture, il 4,9% in meno rispetto a un anno fa. Si tratta del quinto calo mensile consecutivo e dell'ennesima conferma del progressivo peggioramento patito dal mercato nella parte finale di un anno che si è chiuso in territorio negativo: le registrazioni annuali sono state 1.558.521, un livello inferiore dello 0,5% rispetto al 2023 e del 18% circa rispetto ai valori pre-Covid del 2019. Stellantis. A dicembre, il gruppo guidato fino a poche settimane fa da Carlos Tavares conta 24.574 auto immatricolate, il 18,1% in meno rispetto a un anno fa. Contrastato l'andamento dei vari marchi: +31,8% per Alfa Romeo (1.993 targhe), +3,1% per Citroën (3.680), +51,9% per DS (480), -41,2% per Fiat (6.196), +2,8% per Jeep (4.039), -78,8% per Lancia (636), -39% per Maserati (119), +16,7% per Opel (2.448) e +2,7% per Peugeot (4.947).Gruppo Volkswagen. Per
Il mercato italiano dell'auto lanciare nuovi segnali di sofferenza. Secondo i dati del ministero dei Trasporti, dicembre ha visto immatricolare 105.715 vetture, il 4,9% in meno rispetto a un anno fa. Si tratta del quinto calo mensile consecutivo e dell'ennesima conferma del progressivo peggioramento patito dal mercato nella parte finale di un anno che si è chiuso in territorio negativo: le registrazioni annuali sono state 1.558.521, un livello inferiore dello 0,5% rispetto al 2023 e del 18% circa rispetto ai valori pre-Covid del 2019.
Stellantis. A dicembre, il gruppo guidato fino a poche settimane fa da Carlos Tavares conta 24.574 auto immatricolate, il 18,1% in meno rispetto a un anno fa. Contrastato l'andamento dei vari marchi: +31,8% per Alfa Romeo (1.993 targhe), +3,1% per Citroën (3.680), +51,9% per DS (480), -41,2% per Fiat (6.196), +2,8% per Jeep (4.039), -78,8% per Lancia (636), -39% per Maserati (119), +16,7% per Opel (2.448) e +2,7% per Peugeot (4.947).
Gruppo Volkswagen. Per Wolfsburg, le immatricolazioni totali sono 19.253, pari a un calo del 7,3%. Audi perde il 17,5% (3.377 registrazioni), Lamborghini il 70,4% (8), Seat il 66,7% (663) e Volkswagen il 4,7% (10.269). Cupra guadagna il 4% (1.631) e Skoda il 39,8% (3.330).
Renault. Il gruppo francese sale del 5,4% a quota 13.026 targhe mensili, di cui 6.482 per Dacia (+61%) e 6.544 per il marchio della Losanga (-21,5%).
Toyota. In forte crescita il gruppo delle Tre ellissi: le 9.766 immatricolazioni implicano un miglioramento del 30,8%. Il marchio Toyota segna un +29,2% (pari 9.289 unità), mentre la Lexus balza del 72,2% (844 immatricolazioni).
BMW. Per il costruttore bavarese le registrazioni sono 5.568, il 14,4% in meno rispetto a un anno fa: il marchio BMW targa 4.724 vetture e perde l'8,4%, mentre la Mini, con 844 immatricolazioni, scende del 37,4%.
Ford e gruppo Hyundai. L'Ovale blu flette del 21,3%, fermandosi a 4.205 registrazioni. La Hyundai, con 2.968 targhe, scende del 26,9%, mentre la consociata Kia, con 2.849 immatricolazioni, guadagna il 2,4%.
Mercedes-Benz. Il costruttore di Stoccarda targa 5.299 vetture e registra un+4%: la Stella a tre punte registra un incremento del 14,6% (5.174) e la Smart un declino del 78,4% (125).
Le altre giapponesi. Contrastate le altre Case giapponesi: -28,7% per Nissan (2.442), +35,8% per Suzuki (2.756), +23,9% per Mazda (1.067), -9% per Honda (463), +863,6% per Mitsubishi (212) e -33,9% per Subaru (119).
Premium e sportive. Tra i marchi del segmento premium, la Volvo registra 1.540 vetture, il 14,6% in più rispetto a un anno fa, e il gruppo Jaguar Land Rover 496 (-10,8%), di cui 46 per il marchio del Giaguaro (+9,5%) e 450 per il brand delle fuoristrada (-12,5%). In salita Polestar, con un +400% (25), e Tesla, con un +38,4% (1.360 elettriche immatricolate). Nel segmento delle sportive di lusso la Ferrari segna un -33,3% (18), la Porsche un +3,5% (620).
Gli altri brand. Performance negativa per il gruppo DR, con un -22,7% (2.052 targhe). Tra i marchi di origine cinese, MG sale del 5% (3.485) e BYD del 1.343,2% (635). Omoda&Jaecoo passa da due vetture targate a 523, mentre Lynk & Co registra un -95,8% (3). Bene Eurasia Motor Company, con 100 registrazioni e un aumento del 33,3%.
La top ten. Non cambia nulla al vertice della classifica dei modelli più popolari: la Fiat Panda, con 4.491 unità, è sempre prima. In seconda posizione troviamo la Dacia Sandero (3.277) e in terza la Citroën C3 (2.932). Seguono, nell'ordine, Jeep Avenger (2.640), Peugeot 208 (2.614), Renault Clio (2.579), MG ZS (2.487), Renault Captur (2.422), Toyota Yaris Cross (2.404) e Toyota Yaris (2.365).
I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati risultano in calo dello 0,2%, mentre il noleggio vede le sue due componenti (lungo e breve termine) peggiorare entrambe del 15,3. In lieve miglioramento le società e gli enti, con un +0,3%, mentre le autoimmatricolazioni perdono l'11,2% (-11,5% l'uso privato e -6,5% l'uso noleggio).
Bev in sofferenza. La suddivisione per alimentazioni mostra un nuovo calo per elettriche: le Bev segnano un -14,2%, per una quota in contrazione dal 6% al 5,5% (l'intero 2024 si chiude con una penetrazione invariata al 4,2%). Non si ferma il momento negativo delle ibride plug-in: -18,1% e un peso che passa dal 4% al 3,4%. Continua la crescita delle ibride non ricaricabili: con un +9,9% (+17,2% per le "full", +6,6% per le "mild"), passano dal 35,2% al 40,7% del mercato. Tra le motorizzazioni tradizionali, le auto a benzina scendono dell'11%, per una quota in peggioramento dal 30% al 28,1%, mentre le diesel perdono il 20,5% e scendono dal 15,6% al 13,1%. Il metano non registra nessuna immatricolazione e il Gpl subisce un calo del 4%.
La classifica delle elettriche. All'interno dell'aggregato delle sole elettriche, in cima troviamo la Tesla Model Y (701 targhe), seguita dalla Tesla Model 3 (648), dalla Dacia Spring (572), dalla Volvo EX30 (346), dalla Porsche Macan (214), dalla Citroën C3 (212), dalla BMW iX1 (196), dalla Fiat 500 (193), dalla Mercedes-Benz EQA (166) e dalla Ford Explorer (144).
Emissioni. La CO2 media sale dello 0,3% a 117,7 g/km a dicembre e cala dello 0,3% a 119,1 nell'intero anno. Nell'ultimo mese sono state immatricolate 7.294 auto (6,8% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 2.184 vetture (2% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 68.411 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 63,6% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state targate anche 24.324 auto (pari al 22,6% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 2.324 (2,2%).
Il commento dell'Unrae. L'Associazione delle Case estere, nel suo tradizionale commento, punta l'accento sulla mancata accelerazione nel percorso verso una mobilità a zero emissioni e di conseguenza esprime serie preoccupazioni sul raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti dai regolamenti europei. L'Unrae sottolinea l'insostenibilità dei target in vigore dal 2025, che potrebbero comportare per i costruttori sanzioni stimate dall'Acea in circa 16 miliardi di euro solo nel primo anno. Non possiamo accettare che una politica frammentaria e scoordinata, a livello sia europeo sia italiano, si trasformi in un peso economico così penalizzante per i Costruttori, dichiara il presidente Michele Crisci, secondo il quale la carenza e la disomogeneità degli strumenti incentivanti, della fiscalità sull'auto e della disponibilità di infrastrutture adeguate abbiano evidentemente frenato il mercato in relazione allo sviluppo atteso delle nuove tecnologie a zero e bassissime emissioni. Riguardo al nostro Paese, non possiamo non rilevare l'inadeguatezza di una politica solo di supporto alla produzione senza una congrua, coerente e continuativa attenzione di sostegno al mercato delle nuove tecnologie, conclude Crisci.
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