Meta accusata di usare testi protetti da copyright per alimentare la sua AI

L'azienda avrebbe utilizzato LibGen.

Meta accusata di usare testi protetti da copyright per alimentare la sua AI

Mark Zuckerberg ha permesso al team di sviluppo di Llama di istruire il modello linguistico di grandi dimensioni con materiale protetto da copyright. Gli avvocati che rappresentano i querelanti hanno depositato i documenti dell'accusa presso il tribunale del Distretto Nord della California.

Kadrey contro Meta è una sfida improba, alla Davide contro Golia. Ma non è nemmeno la prima volta che una big tech viene accusata di sfruttare materiale di proprietà intellettuale altrui: tra i casi più eclatanti si cita la causa legale intentata a fine 2023 da un gruppo di autori di opere non-fiction nei confronti di OpenAI, accusata di usare i loro libri e articoli accademici per addestrare i modelli di intelligenza artificiale senza alcun consenso (né compenso).

VIA LIBERA, C'É IL FAIR USE

Il CEO di Meta in questo caso avrebbe dato il via libera all'uso di materiale estratto da ebook e articoli piratati da dare in pasto a Llama. In sua difesa la società con sede a Menlo Park farà come già altre big tech hanno fatto nel recente passato, ovvero si affiderà alla dottrina legale del fair use, secondo cui è possibile riutilizzare in certe circostanze materiale protetto da copiright senza necessità di ottenere autorizzazioni da parte del titolare del diritto.


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