Moda deluxe e chef stellati; Louis Vitton apre la sua nuova “casa” a Milano


Lusso, gourmet e allure meneghina si fondono nel nuovo negozio della Maison Louis Vuitton di via Montenapoleone a Milano, che rende omaggio alla città di Milano, alla tradizione milanese e all’architettura lombarda.
Ogni dettaglio dei rinnovati spazi in Via Montenapoleone esprime i legami tra Louis Vuitton e l’Italia, che hanno guidato anche la collaborazione tra la Maison francese e la famiglia Cerea, che si appresta ad affrontare una nuova sfida nel quadrilatero della moda.
L’edificio, riprogettato dall’architetto Peter Marino, accoglie le collezioni moda, accessori e “Art de la Table”, un caffè e un ristorante.
In particolare, al suo interno si trova anche il Da Vittorio Café Louis Vuitton, dove un tempo sorgeva il cortile centrale di Palazzo Taverna. Una balaustra e un colonnato segnano l’ingresso da Via Montenapoleone, ma vi si può accedere anche dall’atrio principale del negozio. È un cortile insolito per il centro di Milano: potrebbe appartenere a una villa in Brianza circostante, piuttosto che a un edificio cittadino. Un soffitto in vetro lo copre, creando un jardin d’hiver – liberamente ispirato a una vecchia fotografia di Cecil Beaton. Il pavimento è un’opera d’arte, realizzata con pietre in gradazioni di colore dal bianco al nero, per riprodurre un disegno di Martin Kline.
Il restauro delle pareti ha consentito di recuperare gli archi originali, che sono stati valorizzati aggiungendo elementi prospettici così da aumentarne la profondità. Tutti i mobili sono stati prodotti in laboratori della Lombardia, mentre i tessuti sono dipinti a mano. Fra i tavoli, predominano l’atmosfera naturale e le piante, tra asparagi ornamentali (Asparagus sprengeri), felci (Cyathea cooperi), lauri, coltivati a cespuglio in vasi posti ai lati dell’ingresso sotto il portico; sopra, sul portico di Palazzo Taverna, le palme Alexander (Archontophoenix alexandrae, note anche come palme reali) saranno una novità per Via Montenapoleone. Tutto il verde – arbusti, fiori e piante a foglia – qui come in tutto il negozio, è curato dal paesaggista milanese Marco Bay.
La proposta gastronomica è curata dagli chef Chicco e Bobo Cera del ristorante Da Vittorio, tre stelle Michelin. Gli chef di Da Vittorio fanno oggi parte della LV Culinary Community: hanno condiviso esperienze e tradizioni con gli chef francesi Arnaud Donckele and Maxime Frederic. Tra i piatti proposti, il toast che coglie l’identità italiana con tre tipi di pomodori – confit, essiccati e freschi – la mozzarella e il pesto, oppure la gaufrette di granchio reale o le uova in quattro tipi – scrambled di gallina, poached di quaglia, uova di salmone e caviale, serviti con spuma di patate, panna acida e una composta di mela saltata in padella. Fanno parte dei punti forti anche i dessert: un trittico di vaniglia (vaniglia blu, del Madagascar e del Messico); un entremets alla nocciola (disponibile anche al cioccolato fondente), o una charlotte di frutta di stagione aromatizzata alla fava tonka e vaniglia. Una selezione di tisane fresche, servite sfuse, è disponibile in qualunque momento della giornata.
Il Ristorante DaV by Da Vittorio Louis Vuitton
Si trova in Via Bagutta 1, un indirizzo storico, caro ai milanesi, in uno spazio che ha sempre ospitato cucine e ristoranti, è nato un tempio della cultura culinaria e gastronomica italiana. L’ingresso è un vano progettato dal Portaluppi. Sulla parete principale campeggia un’opera di Katherine Bernhardt: la Pantera Rosa che regge una pizza e indossa un paio di Nike. È un tocco ironico in un contesto raffinato: dalle sedie firmate Carlo de Carli ai pannelli in legno di iroko che riproducono la grana della pelle iconica di Louis Vuitton. Piatti, bicchieri e posate appartengono all’Art de la Table di Louis Vuitton, parte della nuova linea Constellation in arancione e rosa.
Con 44 coperti disposti su due livelli, il ristorante esalta un concetto di casual fine dining che invita gli ospiti ad assaggiare i piatti degli altri commensali. Gli antipasti vengono posti al centro, come nei tradizionali bacari veneziani. Si servono solo piatti italiani e non manca mai un riferimento giocoso all’immaginario Louis Vuitton. Uno dei piatti tipici della tradizione milanese, l’ossobuco accompagnato dal risotto allo zafferano, presenta il riso giallo sagomato a forma di fiore del Monogram di Louis Vuitton. Lo stesso approccio viene riservato ad alcune verdure e a certi frutti.
La foto pubblicata è stata inviata dall’ufficio stampa.
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