Monopattini elettrici - Ecco come sarà il targhino
Una delle novità più importanti della riforma del Codice della strada riguarda i monopattini elettrici, che per circolare dovranno avere una sorta di targhino. La legge parla di "contrassegno identificativo adesivo, plastificato e non rimovibile, stampato dall'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato" che, si aggiunge, "deve essere esposto in modo visibile". La norma, però, non dice altro. Né quando entrerà in vigore questo obbligo, né su come sarà fatto questo contrassegno, né quanto costerà. Tutti questi aspetti, infatti, verranno disciplinati da uno o più decreti del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Al momento, si sa solo che il numero di targa (la norma parla di combinazione alfanumerica), sarà assegnato dalla Motorizzazione civile - dunque non si potrà scegliere - e che, insieme ai dati personali del richiedente, sarà registrato nell'Archivio nazionale veicoli della Motorizzazione civile, cioè il casellario in cui sono contenuti i dati di tutti i veicoli (auto, moto,
Una delle novità più importanti della riforma del Codice della strada riguarda i monopattini elettrici, che per circolare dovranno avere una sorta di targhino. La legge parla di "contrassegno identificativo adesivo, plastificato e non rimovibile, stampato dall'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato" che, si aggiunge, "deve essere esposto in modo visibile". La norma, però, non dice altro. Né quando entrerà in vigore questo obbligo, né su come sarà fatto questo contrassegno, né quanto costerà. Tutti questi aspetti, infatti, verranno disciplinati da uno o più decreti del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Al momento, si sa solo che il numero di targa (la norma parla di combinazione alfanumerica), sarà assegnato dalla Motorizzazione civile - dunque non si potrà scegliere - e che, insieme ai dati personali del richiedente, sarà registrato nell'Archivio nazionale veicoli della Motorizzazione civile, cioè il casellario in cui sono contenuti i dati di tutti i veicoli (auto, moto, ciclomotori, veicoli commerciali, rimorchi eccetera) in circolazione in Italia.
Tre numeri e tre lettere neri su fondo giallo. Insomma, ci vorrà ancora un po' di tempo. Quattroruote, però, è in grado di anticipare come potrebbe essere questo contrassegno. L'esemplare illustrato nella foto, infatti, è stato realizzato nelle settimane scorse nello stabilimento di Foggia del Poligrafico dello Stato - lo stesso in cui si producono le normali targhe per auto, moto e ciclomotori - in vista dell'entrata in vigore della riforma del Codice. L'ipotesi, per ora di questo si tratta, prevede un contrassegno di forma quadrata con una combinazione alfanumerica di tre numeri e tre lettere neri disposti su due righe su fondo giallo riflettente.
Qual è la vostra reazione?