Nick Cave a Milano per una liturgia tra gioia a dolore

    Il canto solitario di Nick Cave è accompagnato e sospinto dai Bad Seeds, con il braccio destro Warren Ellis, il chitarrista George Vjestica, il percussionista Jim Sclavunos, il tastierista Carly Paradis, la batteria di Larry Mullins, e dal basso di Greenwood dei Radiohead, oltre a un quartetto di coristi in tuniche bianche, voci dell'anima gospel delle canzoni di "Wild God". Intorno al palco due maxischermi a lato che trasmettono le riprese in bianco e nero e poi il ledwall alle spalle del set che si riempie delle parole prese dalle canzoni, con il lettering della cover del nuovo album.     Nessuna barriera tra il palco e il pubblico. E quando Nick Cave si spinge sul fronte del palco è una specie di evengelista che tocca e si fa toccare dalle mani delle prime file che si alzano verso di lui a volte plasticamente come fosse la statua di un santo. Un fazzoletto che gli arriva dal pubblico per detergersi dal sudore diventa reliquia di una protoreligione di cui è protagonista

Nick Cave a Milano per una liturgia tra gioia a dolore

 

 

Il canto solitario di Nick Cave è accompagnato e sospinto dai Bad Seeds, con il braccio destro Warren Ellis, il chitarrista George Vjestica, il percussionista Jim Sclavunos, il tastierista Carly Paradis, la batteria di Larry Mullins, e dal basso di Greenwood dei Radiohead, oltre a un quartetto di coristi in tuniche bianche, voci dell'anima gospel delle canzoni di "Wild God". Intorno al palco due maxischermi a lato che trasmettono le riprese in bianco e nero e poi il ledwall alle spalle del set che si riempie delle parole prese dalle canzoni, con il lettering della cover del nuovo album.

 

 

Nessuna barriera tra il palco e il pubblico. E quando Nick Cave si spinge sul fronte del palco è una specie di evengelista che tocca e si fa toccare dalle mani delle prime file che si alzano verso di lui a volte plasticamente come fosse la statua di un santo. Un fazzoletto che gli arriva dal pubblico per detergersi dal sudore diventa reliquia di una protoreligione di cui è protagonista della trasfigurazione di una meditazione sulla gioia e sulla potenza salvifica della musica.

 

 La scaletta miscela il nuovo materiale a brani del passato, "Wild God" viene suonato per intero tranne "As the Waters Covers the Sea", e in scaletta non mancano pezzi storici, come “From Here To Eternity”, “The Mercy Seat”, "Tupelo", “Red Right Hand” (pezzo cult per i fan della serie “Peaky Blinders”), e il toccante finale di “Into My Arms”, come una preghiera. Ovunque proteggi.

 

La scaletta:

Frogs
Wild God
Song of the Lake
O Children
Jubilee Street
From Her to Eternity
Long Dark Night
Cinnamon Horses
Tupelo
Conversion
Bright Horses
Joy
I Need You
Carnage
First Rescue Attempt
Red Right Hand
The Mercy Seat
White Elephant
O Wow O Wow (How Wonderful She Is)
Papa Won't Leave You, Henry
The Weeping Song
Into My Arms

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